L'arcivescovo eletto di Milano, il cardinale Angelo Scola, si congeda da Venezia in tre tappe. Il primo appuntamento è domani con la Festa del Redentore, gli altri due momenti di commiato saranno il 5 settembre quando è previsto, al Teatro La Fenice, su iniziativa del Comune di Venezia, il momento di saluto da parte delle autorità civili, mentre il 7, nella Basilica di San Marco, si terrà la solenne concelebrazione eucaristica per il saluto da parte della Chiesa veneziana.
Domani il cardinale Scola parteciperà all'apertura del ponte votivo per la festa del Redentore e domenica pomeriggio il Patriarca terrà l'ultimo di quelli che ormai sono definiti i «discorsi del Redentore», consuetudine che data dal 2003. I temi saranno quelli della visita di Papa Benedetto XVI nel Nord Est.
La festa della «notte famosissima», come è soprannominata dai Veneziani la Festa del Redentore, rappresenta il ringraziamento della città per avere sconfitto la pestilenza. Nel triennio 1575 - 1577 la Serenissima fu scossa dal flagello della peste. Favorito dall'altissima concentrazione di abitanti, il morbo serpeggiò a lungo e causò moltissime vittime: quasi 50.000, più di un terzo della popolazione.
Il Senato, il 4 settembre 1576, deliberò che il Doge dovesse pronunciare il voto di erigere una chiesa dedicata al Redentore, affinché intercedesse per far finire la pestilenza: ogni anno la città avrebbe reso onore alla basilica, nel giorno in cui fosse stata dichiarata libera dal contagio.
Il 13 luglio 1577 la pestilenza fu dichiarata definitivamente debellata e si decise di festeggiare la liberazione dalla peste la terza domenica del mese di luglio, con una celebrazione religiosa e una festa popolare.
Il cardinale Scola celebrerà la prima messa solenne in Duomo il 25 settembre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.