Caso Borsellino, Copasir: "Vogliamo dai magistrati le carte di Caltanissetta"

Rutelli, presidente del comitato di controllo sui servizi: "Ho parlato con Lari e con Pisanu, presidente dell'Antimafia. Se emergerà coinvolgimento di uomini dei servizi nella strage lo sentiremo in commissione". Le procure: "Attendibile il pentito Spatuzza"

Caso Borsellino, Copasir: 
"Vogliamo dai magistrati 
le carte di Caltanissetta"

Roma - Si muove anche il comitato che controlla i servizi segreti. Il Copasir si occuperà delle novità che stanno emergendo dall’inchiesta della procura di Caltanissetta 17 anni dopo la strage di via d’Amelio in cui morì il giudice Paolo Borsellino. Lo ha annunciato il presidente del Copasir, Francesco Rutelli, sottolineando di aver già incontrato il presidente della commissione antimafia Giuseppe Pisanu per coordinare i lavori. Rutelli ha definito la strage dell’estate del 1992 "ancora bruciante nonostante sia lontana nel tempo".

Procura di Caltanissetta "Ho parlato con il procuratore di Caltanissetta Sergio Lari - ha spiegato Rutelli - e ho concordato che una volta completata l’analisi della documentazione che ha nei suoi uffici, per la quale ci vorranno alcune settimane, tutte le eventuali informazioni riguardanti nel passato funzionari dei servizi segreti, saranno oggetto di una sua informativa e di una sua audizione al Copasir".

Inchiesta riaperta Nei giorni scorsi il boss di Cosa Nostra Salvatore Riina, da anni in carcere, ha sostenuto che a provocare la morte di Borsellino, nell'attentato del 19 luglio del ’92 in via D'Amelio a Palermo, sarebbero stati "personaggi legati alle istituzioni", come ha scritto il suo avvocato in un comunicato. Le dichiarazioni di Riina sono considerate però "discutibili" dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha invitato alla prudenza nel trattare una materia così grave basandosi soltanto sulle dichiarazioni dell’ex capomafia. La procura di Caltanissetta, intanto, sta indagando su nuovi scenari legati alle stragi di mafia, sulla base delle dichiarazioni di alcuni pentiti.

Spatuzza attendibile Gaspare Spatuzza, ex reggente del mandamento mafioso di Brancaccio, che da un anno rende dichiarazioni agli investigatori, è attendibile. Lo dicono le procure di Caltanissetta, Palermo e Firenze che hanno espresso parere favorevole per il riconoscimento delle misure di sicurezza provvisorie all’aspirante pentito, prima tappa per l’accesso al programma di protezione definitivo. Il primo ufficio giudiziario a esprimersi favorevolmente è stato Firenze che sente Spatuzza sulla strage mafiosa dei Georgofili.

Poi è arrivato anche il sì di Caltanissetta che, grazie alle rivelazioni dell’ex mafioso, che smentiscono la ricostruzione dell’eccidio di Vincenzo Scarantino, sta riscrivendo la storia dell’agguato in cui morì il giudice Paolo Borsellino. Per ultimo si sono espressi i pm di Palermo.

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