da Milano
Stefano Cerioni, il ct dei fiorettisti, ha rilanciato l’idea con tono soft. «Crediamo a Baldini, ci attanaglia il dubbio che qualcuno, non si sa chi, di che nazione, abbia tirato un brutto scherzo al nostro ragazzo». Puzzo di complotto, rilanciando l’idea del ragazzo che attende le controanalisi (4 agosto), ma sarà chiamato a render conto di quelle accuse nemmeno tanto velate lanciate contro Andrea Cassarà, che prenderà il suo posto a Pechino. Anche se ieri ha ritrattato:«Non ho mai fatto il suo nome».
Cerioni non ha mai amato Cassarà, dopo quella storia che ha visto il fiorettista denunciare una sorta di nonnismo di squadra. Cassarà era stato emarginato e da poco ripescato. Così, Baldini ha rilanciato le ruggini interne. Ma stavolta Cassarà ha risposto toccando di fioretto: «Capisco che Baldini sia in stato confusionale, ma non è giusto dire certe cose. Fino all’altro giorno gli ho fatto da sparring partner». Molto self control, forse ripensando alla difficoltà di provare simile accusa.
L’ipotetica longa manus, che ha drogato Baldini, avrebbe dovuto agire sperando nell’aiuto della buona sorte: infatti il sorteggio ha deciso chi fosse il fiorettista da sottoporre a controllo solo dopo che la squadra azzurra, composta da quattro titolari ed una riserva, ha conquistato l’oro a squadre. Poteva capitare Baldini, ma anche un altro nome. Nel caso il diuretico fosse stato versato in una bottiglietta d’acqua, per esempio, come essere sicuro che non ci mettesse bocca anche qualcun altro? Quando gli atleti sono in pedana, le bottigliette passano di mano in mano.
In attesa di scoprire colpe e colpevoli, molto duro il ministro della difesa Ignazio La Russa. Baldini fa parte del gruppo sportivo dell’Aeronautica militare. Dunque:«Servono cautela e prudenza. Aspettiamo le controanalisi. Ma i casi sono due: o Baldini è innocente e va tutelato.
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