Chiuso ieri il primo Salone del Libro di Mosca

Si è chiusa ieri, alla Central House of Artists di Mosca, la prima edizione del Festival Internazionale «Moscow Open Book», una manifestazione unica nel suo genere per la capitale russa, che ha ospitato 140 eventi letterari in tre giorni. Le case editrici del Paese hanno sperimentato «nuove» modalità promozionali: combinazione delle presentazioni di libri con happening gastronomici, rituale del tè e degustazione di rum, brandy e tabacchi; dibattiti tra i visitatori e noti studiosi ed esperti sullo stato della cultura e della storia in Russia oggi e la «Colazione con la star», a sfatare il luogo comune della vita esclusivamente notturna dei letterati moscoviti.
«Vorrei che il Festival spezzasse i confini letterari della Russia di oggi. Il sogno è che l’evento si moltiplichi in tutto il Paese, creando tante capitali culturali.

Il libro è per tutti», ha dichiarato Alexander Gavrilov, la mente del progetto, che in collaborazione con il British Council ha ospitato anche autori britannici come Tibor Fischer e Graham Swift. Vento di novità, dunque, a cominciare dal fatto che per entrare si pagasse un biglietto d’ingresso, anche se con prezzo simbolico: da 50 a 100 rubli, circa 4 euro.

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