
Il Giro d’Italia 2025 si chiude con una tappa vera sulle strade della capitale, con la prevedibile volata di gruppo che vede la spallata di Olav Kooij, lanciato alla grande da Wout van Aert, che ha la meglio sui rivali sull’affascinante traguardo del Circo Massimo. Bella vittoria di squadra per la Visma-Lease a Bike, che aveva già festeggiato il capitano Simon Yates, autore di un vero e proprio capolavoro sul Colle delle Finestre che gli è valso il primo Giro in carriera. Tra i delusi, ovviamente, il giovane messicano Isaac del Toro, rimasto in maglia rosa fino a sabato e l’esperto Richard Carapaz, che non sono stati in grado di rispondere all’attacco di Yates. In una giornata segnata dalle parole di Papa Leone, che ha incontrato i ciclisti prima della partenza, lo spettacolo più bello è quello offerto dal pubblico romano, che ha festeggiato il passaggio della corsa rosa con il solito entusiasmo.
L’incontro con Papa Leone
Il clima festivo all’interno del gruppo è evidente già prima della partenza. Dopo le tante fatiche degli ultimi giorni, solo le squadre dei velocisti sembrano interessate a quella che per molti sarà una semplice sgambata sulle strade della Città Eterna. Se si susseguono le discussioni sulla tattica disastrosa della Uae, che è costata la vittoria del Giro 2025 al giovane Isaac del Toro, l’inizio della gara all’interno di Città del Vaticano è decisamente inusuale. Nella zona di neutralizzazione, infatti, i ciclisti rimasti in corsa si fermano per un’udienza speciale con Papa Leone, che incontra i vincitori delle varie classifiche e riceve una maglia rosa celebrativa prima di un breve discorso agli atleti del Giro. Il gruppo passeggia mentre esce dal territorio vaticano, con la maglia rosa che parla con il gemello Adam ma anche quando la tappa inizia l’andatura rimane più che turistica.

Anche la Lidl-Trek e la Alpecin-Deceuninck, che si batteranno nel finale per tirare al meglio la volata di Pedersen e Groves, per ora hanno voglia di godersi il panorama mentre il gruppo si porta verso il litorale romano prima di affrontare il circuito sulle strade della capitale. C’è pure spazio per un’azione estemporanea dei quattro danesi Pedersen, Honore, Asgreen e Fuglsang, che offre l’occasione di festeggiare il prossimo ritiro del veterano della Israel-Premier Tech. Mentre Lorenzo Fortunato si gode la vittoria della classifica scalatori, con il margine più ampio dal 1990, subito dopo la rotatoria ad Ostia parte il primo attacco di giornata: a scattare è De Bondt, seguito a ruota dagli azzurri Tonelli e Marcellusi, interessati ai punti in palio sul traguardo volante della Fontana dello Zodiaco. È proprio l’alfiere della Polti-VisitMalta a prendersi la prima posizione, battendo De Bondt nella mini-volata ma è solo il preludio prima del cambio di passo che vede la Visma-Lease a Bike a tirare per mettere in posizione ideale Olav Kooij prima della volata.

Van Aert lancia alla grande Kooij
L’atmosfera di festa si nota dal fatto che, mentre il gruppo puntava su Ostia, l’intera squadra della maglia rosa non fosse in testa perché si era attardata per godersi un bicchiere di Prosecco per celebrare la vittoria di Simon Yates. Le cose cambiano con l’ingresso nel circuito di Roma, con Kruijswijk che prende la testa del treno della Visma: l’olandese prende a male parole l’azzurro della Groupama Lorenzo Germani quando prova un attacco estemporaneo. Anche se il passo è più sostenuto rispetto ai primi chilometri, le accelerazioni non mancheranno di sicuro: a 75 chilometri dal traguardo provano ad andarsene in quattro ma l’azione è prontamente ricucita dal gruppo. Dopo che anche il tentativo degli azzurri Pietrobon e Maestri viene ripreso nel giro di poche centinaia di metri, maggiore fortuna ha l’azione solitaria di Michael Hepburn: l’esperto australiano della Jayco-AlUla guadagna qualche centinaio di metri, venendo ripreso presto da un quintetto con gli azzurri Verre, Pietrobon e Marcellusi. Il gruppo mantiene la mini-fuga ad una ventina di secondi, con la Lidl-Trek e la Tudor a dettare il ritmo per il peloton.

A sei giri dall’arrivo, il vantaggio è sempre stabile mentre Damiano Caruso riesce a rientrare rapidamente in gruppo dopo un problema meccanico. Se Cerny arriva primo sul penultimo traguardo volante, il distacco dei fuggitivi oscilla tra i 10 e 20 secondi: nessuna delle squadre dei velocisti sembra aver voglia di riprenderli prima del giro finale del circuito romano. A 30 chilometri dalla fine il gruppo concede qualche altro secondo alla fuga ma è certo che le cose cambieranno negli ultimi due giri. I secondi di abbuono all’ultimo traguardo volante se li aggiudica con una mini-volata Hepburn: se l’australiano si rialza, Cerny prova un’azione solitaria ma è presto ripreso dai compagni di fuga. Pietrobon si lascia riprendere dal gruppo, che sta finalmente iniziando a fare sul serio. All’inizio dell’ultimo giro Cerny rimane da solo al comando ma viene ripreso da un peloton dove la maglia ciclamino di Mads Pedersen inizia a farsi notare, seguito come un’ombra da Groves.
L’ultimo chilometro vive del duello tra le squadre dei velocisti ma si decide tutto negli ultimi metri con Wout van Aert che fa un gran lavoro lanciando da lontano la volata per Olav Kooij, che trionfa sul traguardo del Circo Massimo.La classifica finale
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