Giro, Roglic in rosa per solo un secondo: nella cronometro vince Tarling, bene Affini

Lotta sul filo dei secondi tra Roglic e Pedersen per la maglia rosa: la spunta lo sloveno per solo un secondo. Prima vittoria per l'inglese Tarling, il più giovane di sempre. Niente male il quarto posto di Affini

Giro, Roglic in rosa per solo un secondo: nella cronometro vince Tarling, bene Affini

Dopo la grave caduta che è costata il Giro a Mikel Landa, nessuno se la sente di rischiare nella prima cronometro in terra albanese. Alla fine, sulle strade di Tirana, sorride il compagno di squadra di Filippo Ganna, il giovanissimo talento inglese Joshua Tarling, il più giovane vincitore di una cronometro nella storia del Giro. Il favorito per la vittoria finale, lo sloveno Primoz Roglic, fa benissimo ma deve accontentarsi del secondo posto per meno di un secondo.

Se gran parte dei ciclisti azzurri limita i danni, acuto del campione europeo Edoardo Affini che chiude a soli sei secondi dallo specialista Tarling. Se Pedersen si difende con le unghie e coi denti, grossa delusione per Wout van Aert, che perde più di 30 secondi nei confronti dello sloveno. Alla fine la maglia rosa finisce sulle spalle di Roglic per un solo secondo ma il danese conta di rifarsi nell’ultima tappa albanese di domenica.

Roglic c’è, Tarling vola

Dopo il debutto scintillante della Lidl-Trek, con Ciccone che ha tirato la volata in maniera ideale al capitano Mads Pedersen, il danese cercherà di difendere la maglia rosa dal prevedibile attacco di Wout van Aert, a soli 4 secondi nella classifica generale. Grosso respiro di sollievo da parte dei ciclisti visto che il meteo promette bene: una cronometro bagnata sull’asfalto certo non ideale delle strade di Tirana sarebbe stato una iattura. I primi ad affrontare i 13,7 chilometri si accorgono presto che spingere al massimo potrebbe costare caro: l’azzurro Affini rischia più volte di cadere ma riesce ad evitare il peggio, portandosi in testa nelle prime battute. Il campione europeo della Visma-Lease a Bike ha fatto una buona cronometro ma non è certo uno specialista come Jay Vine che, nonostante la caduta di ieri che ha causato il ritiro di Mikel Landa, fa meglio dell’azzurro di tre secondi.

Giro 2025 tappa 2 Affini

Alle 15.28 parte uno dei favoriti della vigilia, il britannico Joshua Tarling, che spinge fortissimo a caccia della prima vittoria di tappa in un Grand Tour. L’inglese batte Vine per circa tre secondi e le possibilità che possa rimanere in testa fino alla fine non sono poche: gli uomini interessati alla generale stanno chiaramente cercando di limitare i danni. A scompaginare le carte ci pensa il vento dalle montagne, che ostacola i ciclisti specialmente nel finale di tappa. Juan Ayuso, che dopo la caduta ieri ha perso una decina di secondi, capisce presto che non sarà facile recuperare terreno oggi ma riesce comunque ad infliggere 7 secondi all’intermedio nei confronti del compagno di squadra Adam Yates. Lo spagnolo finisce sesto a 17 secondi da Tarling, scuotendo la testa all’arrivo: il vento si sta rivelando un ostacolo importante, costando secondi preziosi a tutti i favoriti della vigilia.

Giro 2025 tappa 2 Van Aert

Il tempo che fa segnare il ceco Mathias Vacek all’intermedio è importante, 5 secondi meglio di Tarling ma la seconda parte di tappa gli è fatale, tanto che scivola al quarto posto. Quando parte Primoz Roglic si inizia a fare sul serio ma il suo obiettivo, visto il vento, sarà di limitare i danni e provare a guadagnare qualcosa nei confronti dei rivali per la vittoria finale. Il campione sloveno è il più veloce all’intermedio ma, nonostante una gran prova, non riesce a fare meglio dell’inglese per meno di un secondo. L’inglese tira un respiro di sollievo ma dovrà attendere fino all’arrivo di Van Aert e Pedersen prima di festeggiare davvero. Il danese spinge forte fin dalle prime battute, intenzionato a fare di tutto per difendere la maglia rosa ma a fare impressione è la crisi del campione belga, che perde ben 39 secondi nei confronti di Tarling. Pedersen dà il massimo fino alla fine ma non riesce a difendere la maglia rosa, finendo a 12 secondi dallo sloveno.

Disastro Van Aert, Ayuso malino

Roglic avrebbe sicuramente preferito imporre la sua legge fin da subito, portandosi a casa già la prima vittoria di tappa ma il campione sloveno ha comunque fatto capire a tutti che è in condizione invidiabile. Sulla breve salita a metà cronometro, il suo passo era davvero importante ed il fatto di aver inflitto ben 16 secondi di distacco al suo rivale numero uno, Juan Ayuso, non è affatto trascurabile. Lo spagnolo, dopo la caduta a metà tappa ieri, non riesce mai a trovare il ritmo giusto e, dopo la caduta di ieri, fatica un po’ su tutto il tracciato: non è chiaramente una disfatta ma sicuramente un segnale d’allarme. Decisamente diverse le prove dei due protagonisti della prima tappa: se Pedersen fa comunque una ottima cronometro, difendendosi fino al traguardo, la gara di Wout van Aert è disastrosa. L’avvicinamento al Giro del belga non era certo stato ideale ma ben pochi si sarebbero aspettati che si piantasse proprio in una cronometro, da sempre uno dei suoi punti forti. Riprendersi dopo una batosta del genere non sarà semplice.

Tiberi non al massimo

Anche se nessuno degli azzurri ha velleità di vittoria finale, l’atteggiamento più prevalente è quello della massima prudenza. Visto quel che è successo al povero Mikel Landa, rischiare una caduta così presto nel Giro sarebbe assurdo. L’unico che prova a gettare il cuore oltre l’ostacolo è Edoardo Affini, che se la batte fino alla fine, chiudendo con soli sei secondi di ritardo rispetto a Tarling. Ci si sarebbe aspettati forse una prestazione migliore da parte di Tiberi, che però stava ancora recuperando dopo il problema che lo aveva costretto ad abbandonare il Tour delle Alpi.

Giro 2025 tappa 2 Tiberi

Il 16° posto provvisorio non è il massimo, ma queste cronometro esplosive non sono proprio il suo pane quotidiano: perdere 25 secondi nei confronti di un Roglic scatenato non è disastroso. Al traguardo ha dichiarato di non aver voluto rischiare troppo, una scelta tutto sommato saggia, considerato che ha ammesso qualche giorno fa di voler puntare alla vittoria del Giro. L’assenza di specialisti come Ganna e Milan si fa sentire parecchio ma, tutto sommato, gli altri azzurri riescono a fare discretamente. Considerato lo stato del ciclismo tricolore, poteva andare peggio.

La tappa di domani

L’ultima tappa in terra albanese è divisa a metà: la prima parte non troppo complicata, la seconda con alcune salite da prendere con le molle che potrebbero facilitare una fuga importante. I 160 chilometri con partenza e arrivo a Valona sarà complicata da gestire per gli atleti, visto che la prima salita di giornata, 2,2 chilometri a quasi il 10% di pendenza potrebbe affaticare parecchi.

Giro 2025 tappa 3 altimetria

I problemi verranno nell’avvicinamento a Valona, con due salite non banali, specialmente quella che porterà a Llogarase, 10,6 chilometri al 7,3% di pendenza media: un attacco su questa salita potrebbe costare parecchi secondi

ai non specialisti. Una volta sopravvissuta la lunga discesa, i 17 chilometri di pianura renderanno la vita difficile ad eventuali fuggitivi. Insomma, potrebbe succedere davvero di tutto.

Giro 2025 tappa 3 planimetria

La classifica

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