
Un simple accident di Jafar Panahi è il film che è riuscito a portare a casa la Palma d'Oro al Festival di Cannes. Nessuna sorpresa, dunque, dalla Croisette, che ha premiato con il palmarés più importante il lungometraggio già dato per favorito all'alba della cerimonia di chiusura, in una giornata che a Cannes è stata funestata da un blackout che ha messo fuori gioco la rete internet, creando non pochi disagio a chi si trovava al Festival. Nessun premio per Fuori di Mario Martone, che sin dalla sua prima proiezione a Cannes è stato accolto con molta freddezza da parte della critica internazionale.
Salito sul palco per ritirare il premio, Panahi ha rilasciato una dichiarazione in cui si è rivolto direttamente agli iraniani sparsi nel mondo, dicendo: "mettiamo da parte problemi e differenze, la cosa più importante è la libertà del nostro Paese." Poi il regista dissidente iraniano ha continuato, dicendo "ll cinema è una società, nessuno ha il diritto di dirci cosa fare, cosa non fare". Commosso per il premio ricevuto, il regista ha poi ringraziato la famiglia "per tutto il tempo che non sono stato con loro" e tutta la troupe che ha lavorato con lui e che "mi ha permesso di fare insieme a loro questo film."
I premi della 78a edizione del Festival di Cannes sono stati annunciati nel corso della cerimonia di premiazione avvenuta sul palco del Grand Théâtre Lumière. A giudicare la Selezione Ufficiale la giuria internazionale presieduta da Juliette Binoche e di cui faceva parte l'attrice americana Halle Berry, la scrittrice franco-marocchina Leïla Slimani, il regista messicano Carlos Reygadas, il regista Hong Sangsoo, la regista indiana Payal Kadapia, il documentarista congolese Dieudo Hamadi, l'attore americano Jeremy Strong e, non da ultima, la "nostra" Alba Rohrwacher.
Chissà se Un simple accident - storia di vendetta e brutale crudeltà - riuscirà a percorrere le stesse tappe di Anora di Sean Baker. Vincitore della Palma d'Oro nel 2024, il film è stato un assoluto protagonista alla scorsa cerimonia degli Oscar, confermando il peso che hanno i festival cinematografici (Cannes e Venezia in primis) nel selezionare i lungometraggi destinati a fare storia e ad essere protagonisti indiscussi durante la stagione dei premi.
Tutti i premi della 78a edizione del Festival di Cannes
Palma d'Oro - Un simple accident di Jafar Panahi
Grand Prix - Sentimental Value di Joachim Trier
Premio della giuria - Ex aequo per Sirât di Óliver Laxe e Sound of Falling di Mascha Schilinski
Miglior regia - Kleber Mendonça Filho per O agente segreto
Migliore sceneggiatura - Jeunes Mères dei Fratelli Dardenne
Migliore attrice - Nadia Melliti per La petite dernière
Miglior attore - Wagner Moura per O agente segreto
Premio Speciale della Giuria - Résurrection di Bi Gan
Camera d'Or - The President's cake di Hasan Hadi
Menzione speciale Camera d'Or - My father's Shadow di Akinola Davies Jr.
Palma d'oro per il miglior cortometraggio - I'm glad you're dead now di Tawfiq Barhum
Menzione speciale per il cortometraggio - Ali di Adnan al-Rajeev
Tutti gli altri premi: da quelli alla Carriera a quelli delle sezioni secondarie
Al di là della Palma d'oro e dei premi consegnati per celebrare la selezione ufficiale, il Festival di Cannes ha premiato molto cinema anche nelle sezioni collaterali. A partire, ad esempio, da Un Certain Regard, la sezione che serve a promuovere e premiare le nuove tendenze cinematografiche, i giovani registi e artisti che si cimentano con la settima arte, in modo impegnato e partecipato. A livello di importanza, la sezione Un Certain Regard è seconda solo al Concorso. Il premio al Miglior film della sezione è andato all'opera prima La misteriosa mirada del flamenco di Diego Cespedes, artista cileno che ha voluto raccontare la storia di una ragazzina di undici anni che, nel 1982, vive insieme alla famiglia queer in una città mineraria. La sua vita cambia quando nel Paese comincia a esplodere una malattia mortale che si diffonde, secondo le credenze popolari, tra due uomini che si guardano e si innamorano.
Sempre un'opera prima è il lungometraggio che si è portato a casa il premio alla Miglior Sceneggiatura: Pillion di Harry Lighton, che racconta la storia d'amore tra un uomo timido e un motocilista. Il premio alla Miglior Regia è stato consegnato a Tarzan e Arab Nasser, registi palestinesi che a Cannes hanno presentato Once Upon a Time in Gaza. Nessun premio per l'Italia, che concorreva con Le città di pianura di Francesco Sossai e Testa o croce? di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppist. Per quanto riguarda la Cinéfondation, la sezione che si occupa dei "cineasti del domani" e accoglie cortometraggi e mediometraggi di studenti di cinema.
Quest'anno, il primo premio è andato al film First Summer di Heo Gayoung, il secondo a 12 Moments Before the Flag-Raising Ceremony di Qu Zhizheng e il terzo post ex-aequo a Ginger boy (Separeted) di Miki Tanaka e Winter in March di Natalia Mirzoyan. La palma d'oro alla carriera, invece, è stata consegnata sia a Robert De Niro che (a sorpresa) a Denzel Washinton, che si è reso anche protagonista di un episodio spiacevole con un fotografo.