Locazioni brevi, come cambia la cedolare secca

La Legge di Bilancio n. 213/2023 ha introdotto una nuova aliquota per la tassazione degli affitti. In totale ora sono tre

Locazioni brevi, come cambia la cedolare secca
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Legge di Bilancio 2024 introduce delle novità per le locazioni brevi. Tra i vari aggiornamenti c’è la cedolare secca che aumenta per alcune tipologie di immobili. La misura, infatti, prevede tre aliquote per la tassazione degli affitti. Ecco le novità in vigore dal 1º gennaio 2024.

La cedolare secca

Innanzitutto ricordiamo che la cedolare secca è il regime sostitutivo Irpef di tassazione degli affitti. Questa può essere applicata per i contratti riguardanti gli immobili per finalità abitative. La Legge di Bilancio n. 213/2023 ha introdotto una nuova e terza aliquota per la tassazione degli affitti. All’imposta sostitutiva del 21% e all’aliquota agevolata del 10% si aggiunge quella del 26% dovuta per le locazioni brevi. Per coloro che scelgono di affittare fino a 30 giorni il proprio immobile dovranno sottostare alla tassazione con aliquota al 21% per chi affitta la prima casa e al 26% per chi affitta la seconda, terza e quarta casa.

Cedolare del 21%

La cedolare secca del 21% è quella che viene applicata maggiormente poiché, escluse particolari condizioni soggettive, non ci sono limiti particolari per accedervi. Questa misura è opzionabile da persone fisiche titolari del diritto di proprietà o di godimento di un immobile. Le condizioni appena citate sono valide fuori dall’esercizio di attività d’impresa, arti o professioni.

Cedolare del 10%

La cedolare secca del 10% è particolarmente vantaggiosa per i contratti di concordato. Viene applicata in determinati casi ovvero in comuni dove mancano le soluzioni abitative o densamente popolati, a quelli dove si sono verificate calamità naturali e ai contratti d’affitto a studenti universitari. Infine agli affitti transitori disciplinati dalla legge n. 431/1998. La prima categoria citata include i comuni di Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia, i comuni confinanti e gli altri comuni capoluogo di provincia. La cedolare secca al 10% viene esercitata esclusivamente in caso di contratti di affitto con la formula dell’equo canone, per questi è richiesta l’assistenza da parte delle organizzazioni della proprietà edilizia e dei conduttori firmatarie dell’Accordo Territoriale.

Cedolare del 26%

La cedolare secca del 26% viene applicata in caso di locazione per periodi brevi per più di un appartamento all’anno.

Questa misura verrà applicata alle locazioni brevi di durata massima di 30 giorni nei quali sono inclusi i contratti che prevedono la prestazione di servizi di fornitura di biancheria e pulizia di locali, stipulati direttamente o attraverso soggetti che si occupano di svolgere attività di intermediazione immobiliare, inclusi i gestori di portali telematici.

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