
I punti chiave
Ogni estate torna un piccolo ma prezioso sollievo per tanti pensionati italiani: la quattordicesima mensilità. Un contributo extra che, soprattutto per chi vive con pensioni modeste, rappresenta una boccata d’ossigeno in un contesto economico sempre più difficile. Nel 2025 questa integrazione continua a essere una misura chiave per sostenere il potere d’acquisto di chi ha versato anni di contributi ma oggi affronta sfide crescenti legate al costo della vita.
Quattordicesima mensilità
Nel 2025 torna la quattordicesima mensilità destinata ai pensionati con redditi medio-bassi. Si tratta di una somma aggiuntiva che l’Inps eroga a chi ha almeno 64 anni e un reddito personale annuo inferiore a due volte il trattamento minimo. È un sostegno economico pensato per chi vive con pensioni ridotte, introdotto nel 2007 e ormai stabilmente inserito tra le misure di contrasto alla povertà.
L'importo
L’importo varia in base al reddito e agli anni di contributi versati: più lunga è la storia contributiva, maggiore sarà la cifra ricevuta, entro i limiti fissati ogni anno. Non è prevista alcuna domanda: il pagamento è automatico e avviene a luglio per chi possiede i requisiti entro quella data, a dicembre per chi li raggiunge nella seconda parte dell’anno.
Chi è escluso
Sono esclusi i titolari di pensioni assistenziali come invalidità civile e assegni sociali, non legati a contributi.
In caso di mancato accredito, è possibile richiedere una verifica all’Inps tramite i canali digitali. Restare informati è fondamentale: per molti pensionati, questa mensilità aggiuntiva rappresenta un aiuto concreto per far fronte al caro vita e alle spese quotidiane.