da Milano
Leggendo con attenzione le tabelle dellIstat sulla crescita del Pil nel 2006 le sorprese non mancano. LIstat dice che leconomia cresce del 2% e il ministro dellEconomia attribuisce l1,2% allincremento della produzione nel solo quarto trimestre. In realtà le cose non stanno così. Basta confrontare i dati Istat per accorgersi che cè un errore (per eccesso) nei conti del governo.
Il calcolo preciso lo ha fatto uno scrupoloso ragioniere, lettore di Italia Oggi, che ha segnalato al quotidiano economico quanto in realtà leffetto della riforma Bersani-Visco, che si è fatto sentire per lappunto nellultima parte dellanno scorso, sia stato di freno per leconomia italiana. La questione è semplice. È vero che a fine dicembre laumento del Pil ha raggiunto il 2%, ma questo dato va letto insieme a quelli dei nove mesi precedenti. In particolare per il terzo periodo lIstat stimava già una crescita dell1,7%. Questo significa, facendo una semplice sottrazione tra i due numeri, che nel quarto trimestre la crescita rispetto al precedente è stata dello 0,3%, e non dell1,2 come sostenuto dal ministro. Una bella differenza.
Ma non è tutto. Confrontando i tassi di crescita dei quattro periodi, sempre sulla base delle tabelle fornite dallIstat, si vede che il quarto è stato al di sotto dei primi due, pari solo a quello estivo, fisiologicamente più lento per via delle ferie. Nel primo trimestre laumento del Pil è stato infatti dello 0,8% mentre nel secondo ha segnato lo 0,6.
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