
«Fondiamo questo foglio con la volontà di agire sulla storia italiana. Ripudiamo l'effimero e ce ne facciamo negatori. Sta al nostro secolo ridare alla mente italiana l'abito della vastità, l'amore e l'ardire, il dominio de' tempi e delle nazioni». Con queste ambiziose dichiarazioni di intenti, Berto Ricci (Firenze 1905 fronte libico 1941) inaugurava l'impresa editoriale de L'Universale, una rivista fascista, fatta da una minoranza attiva di giovani sognatori che, come scrisse Indro Montanelli, uno di loro, «batté fino in fondo la strada della ribellione». Ribellione a cosa? Al conformismo, al quieto vivere, alla mediocrità, ai luoghi comuni, ai compromessi e, soprattutto, alla superficialità, come dimostrano gli studi scientifici di Ricci - nel 1926 si laureò in matematica e fisica- e la sua passione letteraria, che divenne il suo campo di battaglia preferito, dopo quello vero del fronte bellico. Partito volontario nel 1935 per la guerra d'Etiopia, Berto Ricci, nonostante l'età matura e i due figli, volle infatti partecipare anche alla Seconda guerra mondiale, dove trovò la morte il 21 febbraio 1941, falciato dalla raffica di uno Spitfire inglese nel deserto libico di Bir Gandula. Tutte queste passioni, l'amore per lo studio, lo spirito ribelle, e soprattutto il suo sincero desiderio di fare qualcosa di veramente grande, emergono anche nelle lettere scritte ai genitori, ora pubblicate dall'editore De Piante, a cura di Claudio Mariotti, col titolo Per un mondo meno ladro (pagg. 170, euro 22). In queste pagine scorrono gli avvenimenti che hanno segnato la vita di Berto Ricci: l'impegno per gli studi, l'amore per la ragazza che diventerà sua moglie e la madre dei suoi figli, l'incomprensione che talvolta gli rivolgono addirittura gli amati genitori, e il suo disincantato pessimismo, moderato, però, dall'ottimismo della sua volontà.
Berto Ricci scrive un mese prima di morire, il 12
gennaio 1941: «Siamo qui anche per i nostri figli, perché questi piccini vivano in un mondo meno ladro; e perché la sia finita con gl'inglesi e coi loro degni fratelli d'oltremare, ma anche con qualche inglese d'Italia».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.