Forse vi sarà capitato, recentemente, di leggere del caso di cronaca di Francesco Gianello, un ragazzo morto di tumore a 14 anni e i cui genitori sono a processo per omicidio perché ne avrebbero ritardato la diagnosi e la cura: alla medicina ufficiale hanno preferito affidarsi alla teoria dell'ex dottore tedesco Geerd Hamer, morto nel 2017, il cui metodo prescrive di non contrastare la malattia ma di assecondarla, in quanto sintomo della risoluzione di un conflitto biologico innescato da un trauma. Se si risolve il conflitto, si guarisce dal male. È il principio alla base della cosiddetta Nuova Medicina Germanica, una teoria alternativa elaborata dal dottor Hamer nei primissimi anni '80 che ebbe all'epoca, e continua ad avere oggi, un certo successo, nonostante la scienza la consideri implausibile e responsabile di troppe morti.
Ma chi era Geerd Hamer? E quando, lui, medico di fama e rispettato, cambiò la propria prospettiva scientifica diventando col tempo una sorta di santone e oggi un profeta No Vax? E perché la sua teoria è seguita ancora oggi nel nostro Paese? E poi, soprattutto: è davvero sempre condannabile chi, non avendo più speranze, si aggrappa, come a una fede, all'ultima delle illusioni?
A provare alcune risposte, ma ponendo molte più domande, e scegliendo di scrivere un romanzo - un genere letterario che predilige l'esercizio del dubbio all'esibizione di certezze e in cui possono coesistere più verità è Luca Mastrantonio nel suo Piombo e latte (Bompiani). Che è il racconto, in apparenza parallelo in realtà intrecciato, di un giallo che per anni ha tenuto banco nella cronaca nera e di un "pensiero magico" che da anni lascia dietro si sé una scia di inganni e di morti.
Il giallo è quello di Cavallo, l'isola della Corsica dove in una notte d'agosto del 1978 un giovane tedesco, Dirk Hamer, in vacanza con la sorella, Birgit, Miss Germania e attrice destinata a un successo che non avrà mai, viene colpito da un proiettile mentre dorme su una barca in rada: morirà dopo quattro mesi di agonia. A sparare è Vittorio Emanuele di Savoia, l'ex principe ereditario, che dopo un lunghissimo processo sarà assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale con una sentenza francese molto controversa e condannato solo per porto abusivo di armi (ed ecco il piombo). E il "pensiero magico" invece è la nuova teoria medica che il padre di Dirk, il dottor Geerd Hamer, elaborerà dopo la morte del figlio al quale nei giorni di degenza, contro il parere dei medici, offre da bere di nascosto la sua bevanda preferita (ed ecco il latte) - e che si diffonderà tra migliaia di adepti in tutti i continenti.
Il romanzo Piombo e latte racconta la vicenda del delitto e gli effetti del calvario di Dirk nella medicina. O meglio: racconta - ricostruendo i fatti di quella notte, le indagini e il processo come il Savoia, contro ogni prova, abbia potuto essere assolto. E come il padre di Dirk, scienziato geniale e uomo fragilissimo forse un Nobel per la medicina mancato, forse solo un pericoloso ciarlatano -, adorato dai pazienti e tiranno in famiglia, sia diventato un guru dell'antiscientismo.
Luca Mastrantonio, giornalista che resta ancorato ai fatti e romanziere che fa volare la scrittura, narra una storia
che lo ha colpito sul piano personale, ma che è il piano personale di ognuno di noi, perché tutti conosciamo la forza distruttrice della disperazione; ed è quindi universale. Che è ciò che dovrebbe fare ogni buon romanzo.