Scena del crimine

Il blog, l'avvocato, la foto di Angela: "Cosa nasconde la pista turca"

Secondo le dichiarazioni di una blogger, Angela Celentano vivrebbe in Turchia. Il gip del Tribunale di Napoli ha chiesto ulteriori indagini riguardo alla segnalazione

Il blog, il sedicente avvocato, la foto di Angela Celentano: "Cosa nasconde la pista turca"
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Nei giorni scorsi ha suscitato grande clamore mediatico la notizia di una "pista turca" relativa alla scomparsa di Angela Celentano, la bimba di 3 anni sparita dal Monte Faito il 10 agosto 1996. Riassumendo in estrema sintesi i fatti: a detta di una blogger, la ragazza - che oggi ha 30 anni - si troverebbe in Turchia con un uomo che "si fingerebbe" suo padre.

Va detto, a onor del vero, che non si tratta di una nuova ipotesi investigativa bensì di una vicenda "risalente a 13 anni fa", precisa l’avvocato Luigi Ferrandino, legale della famiglia Celentano, alla nostra redazione. Fatto sta che il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Federica Colucci, si è opposta alla richiesta di archiviazione della Procura del suddetto filone d’inchiesta - avviato dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea nel 2009 - ritenendo che vi siano circostanze da approfondire.

Proviamo a riavvolgere il nastro partendo dall’annotazione dei Ros in cui si fa riferimento alla vicenda.

La "pista turca"

Questa storia risale, come detto, a 13 anni fa. Una donna, Vincenza Trentinella, raccontò di aver appreso da un prelato (don Augusto) alcune informazioni su Angela Celentano. Il prete, a sua volta, aveva acquisito suddette notizie nel corso di alcune confessioni decidendo poi di "liberarsi di questo peso" quando era in fin di vita. Le dichiarazioni furono riportate anche in una relazione dei Ros risalente al 2010: "La Celentano risulterebbe essere attualmente in vita - si legge nel documento - Secondo quanto dichiarato dalla Trentinella, la ragazza vivrebbe presso l’abitazione di un sedicente veterinario, tal Fahfi Bey, residente sull’isola turca di Buyukada. Tale veterinario lascerebbe vivere la Celentano in una condizione di segregazione, o meglio, senza farla mai venire eccessivamente in contatto con la realtà esterna".

La Trentinella verificò tali informazioni recandosi in Turchia con un interprete "su iniziativa personale", precisa l’avvocato Ferrandino aggiungendo che "la signora non ha alcun legame con la famiglia". Una volta sul posto, la donna recuperò un gatto randagio dell’isola per portarlo in visita dal sedicente veterinario. Questi gli aveva lasciato un biglietto da visita, con annesso numero di telefono, e il libretto sanitario del felino. Non solo.

Trentinella, che fornì agli inquirenti una descrizione dettagliata dell'uomo riguardo a una cicatrice sul collo, seguì Fafhi Bey verso la sua abitazione imbattendosi, durante il percorso, in due ragazze. Una in particolare, a detta della donna, avrebbe avuto una forte somiglianza con Angela Celentano. Motivo per cui aveva scattato la foto che, di ritorno in Italia, aveva consegnato alla polizia con anche il numero di Bey.

Una volta entrata in possesso di tali informazioni, la magistratura italiana le aveva verificate riuscendo, mediante una rogatoria internazionale, a interrogare l’uomo che usava quell’utenza. Fatto sta che la persona sentita dagli investigatori rispondeva all’identità di Farih Dal (e non aveva una cicatrice sul collo). Pertanto, a seguito degli accertamenti, i Ros avevano dedotto che le attività svolte avevano prodotto "esito negativo" (lo si legge nella relazione del Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri redatto il 16 novembre 2010).

"Servono ulteriori indagini"

C’è un dettaglio - forse più di uno - che in questa storia non quadra. Così come aveva anticipato la giornalista Giusy Fasano, in un articolo pubblicato sul Corriere della Sera qualche giorno fa, nell’annotazione di fine rogatoria c’è scritto che l’uomo interrogato è Fafhi Bey. E c’è anche un altro numero di telefono che, secondo il Servizio di Cooperazione internazionale di polizia, è un’utenza intestata a Fafhi Bey.

Secondo il giudice Federica Colucci, che si è opposta alla richiesta di archiviazione dell’inchiesta relativa alla pista turca "permangono degli elementi di dubbio che non consentono di ritenere le indagini definitivamente complete". Nello specifico, dalla disamina degli atti di indagine "svolti in sede di rogatoria, emerge una discrasia che resta ad oggi priva di logica spiegazione".

Riassumendo: i dubbi del gip sono due. Il primo: l’uomo interrogato è Fafhi Bey o Fahri Dal? Poi il secondo: se c’è un’utenza intestata a Fafhi Bey vuol dire che esiste un uomo con questa identità. Pertanto "occorre procedere alla sua compiuta identificazione ed escussione nonché alla sua descrizione - annota il giudice - (con particolare riferimento alla cicatrice riferita dalla Trentinella); va altresì verificato se abbia dichiarato una figlia o conviva comunque con una giovane di età compatibile con Angela Celentano".

Errore di trascrizione o "scambio di identità"? "Noi crediamo che si tratti di un refuso - dice alla nostra redazione l’avvocato Ferrandino - Le indagini sono state condotte dai Ros, stiamo parlando di un nucleo specializzato dei carabinieri, tra i migliori in Europa. Dubito fortemente che ci sia stato un errore così grossolano". Non è tutto.

Il sedicente avvocato turco

In questa intricatissima vicenda c’è un anche un sedicente avvocato, Ali Cem Sener, che sostiene di essere il legale delle due ragazze immortalate nella foto scattata da Trentinella. Questi avrebbe avuto uno scambio di messaggi con la blogger.

"Infine, deve darsi atto che risultano documentati in atti i messaggi ricevuti nel giugno 2021 dalla Trentinella da parte di un sedicente avvocato turco, Ali Cem Sener", scrive il giudice. Il presunto avvocato ha inviato alcune mail anche al legale dei Celentano. "Occorre altresì verificare se in Turchia, ed in specie ad Istanbul, esiste realmente ed opera un avvocato Ali Cem Sener e contattarlo affinché chiarisca il motivo per cui ha contattato l’avvocato Ferrandino e la Trentinella, e fornisca informazioni in merito a quelli che, nei messaggi inviati alla Trentinella, definisce sui clienti".

Il gip ha assegnato 180 giorni per ulteriori approfondimenti sulla pista turca. "Ben vengano le ulteriori indagini - afferma l’avvocato Ferrandino - Così avremo modo di fugare ogni dubbio".

Gli ultimi sviluppi sulla scomparsa di Angela Celentano

Un "giallo" quello della scomparsa di Angela Celentano che dura ben 27 anni. Le ultime segnalazioni ricevute dalla famiglia fanno riferimento a una ragazza latino-americana "che avrebbe forti somiglianze" con la bimba - oggi 30enne - scomparsa dal Monte Faito il 10 agosto del 1996.

Ci sono novità in arrivo: "Siamo in attesa di ricevere il materiale genetico di questa persona - conclude l’avvocato Ferrandino - Non sono in grado di definire i tempi ma suppongo che saranno brevi.

Così, finalmente, potremo procedere con il test comparativo del Dna e sapere se si tratta di Angela".

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