Cronaca giudiziaria

Caso pandoro Balocco-Ferragni: la procura di Milano apre fascicolo

Il procuratore Marcello Viola ha aperto un fascicolo a modello 45, cioè senza ipotesi di reato né indagati, e lo ha assegnato all'aggiunto Eugenio Fusco del dipartimento che si occupa di frodi e tutela dei consumatori

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I pm di Milano indagano formalmente sul caso dei pandoro rosa Balocco targati Ferragni. Il procuratore capo di Milano Marcello Viola ha assegnato il fascicolo, ora a modello 45 senza ipotesi di reato né indagati, al procuratore aggiunto Eugenio Fusco, del quarto dipartimento che si occupa di frodi e tutela dei consumatori, oltre che dei reati informatici. É dei giorni scorsi la notizia della multa dell’Antitrust da oltre 1,4 milioni di euro alle società Fenice e Tbs Crew, riconducibili all’imprenditrice digitale. E poco dopo sono arrivate le scuse pubbliche sui social della influencer, che ha annunciato una donazione da 1 milione di euro a un ospedale di Torino.

Nell’esposto del Codacons-Assourt, presentato in 104 procure, si fa anche riferimento all’acquisto del PinkChristmas da parte di una signora che acquistò il pandoro all’Auchan di Taranto a 9 euro (più del doppio rispetto al pandoro non griffato, venduto a 3,70 euro) «con il solo intento di fare un’opera di bene». Pensava infatti la signora - e anche gli altri consumatori, secondo l’Antitrust che infatti ha ipotizzato una pratica commerciale scorretta - che il sovrapprezzo andasse in beneficienza, anche se in realtà la donazione (50 mila euro) era stata già effettuata dall’azienda diversi mesi prima dalla messa in vendita dei pandoro. La differenza di prezzo invece, è andata solo a beneficio di Balocco e Ferragni.

Una vicenda su cui la procura di Milano dovrà disporre accertamenti, anche perché, come si legge nella denuncia delle associazioni, la campagna promozionale «spronava all'acquisto facendo capire che il ricavato della vendita sarebbe andato interamente in beneficenza». Secondo fonti legali, essendo però il reato di truffa procedibile a querela, l’onere della prova spetterebbe comunque all’acquirente danneggiato che dovrebbe presentare prova dell’avvenuto acquisto presentando uno scontrino. Non è così secondo il Codacons, secondo il quale basta presentare un’autocertificazione giurata dell’acquisto e anzi fa sapere che «sta ricevendo centinaia di segnalazioni».

Intanto sempre il Codacons ha annunciato ieri un nuovo esposto all’Autorità per la concorrenza su un altro prodotto sponsorizzato da Ferragni: ovvero le uova di Pasqua di Dolci Preziosi.

Se confermati i fatti così come riportati oggi dai mass media, ci troveremmo di fronte ancora una volta ad una operazione commerciale della Ferragni mascherata da beneficenza», le parole dell’associazione dei consumatori.

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