
C’è una foto del santuario della Madonna della Bozzola sul profilo ancora attivo su Facebook di Michele Bertani, morto suicida nel 2016. Nelle ultime ore si parla addirittura della possibilità di riesumare il corpo: ma perché il suo nome viene accostato alle indagini sul delitto di Garlasco?
Chi è Michele Bertani
Michele Bertani è stato, durante l’adolescenza, uno degli amici di Andrea Sempio, il 37enne oggi indagato nel nuovo filone sull’omicidio di Chiara Poggi. Bertani si è appunto tolto la vita nel 2016 (ma non sono state diffuse le ragioni del suicidio): il suo profilo Facebook è fermo al 30 marzo di quell’anno, cristallizzando il ricordo di un giovane abbastanza tipico o comune.
A gennaio 2016 aveva pubblicato la citazione di una canzone dei Club Dogo: “La VeriTa Sta Nelle CoSe Che NeSSuno sa!! la Verità nessuno mai te la racconterà…”. Magari si trattava solo di un brano che gradiva, tuttavia c’è qualcuno che ci ha visto una presunta connessione con lo scandalo sessuale che nel 2014 ha portato alla condanna di due rumeni per l’estorsione ai danni del rettore del santuario della Madonna della Bozzola di Garlasco. Lo stesso santuario presente in uno dei tanti scatti di Bertani.
Ma anche qui potrebbe trattarsi di una coincidenza: il santuario è appunto a Garlasco e da quello che si nota dal profilo social di Bertani è che fosse un giovane uomo appassionato di estetica e simbolismo. Usava come alias un mantra tipico dell’ebraismo connesso alla guarigione e aveva tatuato il suo corpo con opere coloratissimi, tra cui spiccano anche labirinti e paradossi grafici, oltre che due chiodi incrociati, emblema di forza e resistenza. Per il resto le sue pubblicazioni sono abbastanza comuni: musica, localini e birra, un po’ di urbex nei dintorni.
Le intercettazioni di Sempio
Bertani figura in due intercettazioni di Andrea Sempio. Il 14 febbraio 2017 il 37enne è stato registrato mentre si sfoga da solo: “Da 0 a 18 anni tutte le c… le abbiamo fatte assieme, tutte le cose le abbiamo fatte assieme”. Poi tre giorni dopo viene intercettato nuovamente: “Perché ti impicchi, adesso che ti sei impiccato che cosa hai ottenuto? Sei morto, sei morto”.
Tuttavia queste intercettazioni non vanno separate da un contesto al momento non noto alla stampa: perdere un vecchio amico è sempre qualcosa che segna e perderlo a meno di 30 ancor di più. Certo è che il timore di Sempio che queste indagini travolgessero i suoi affetti si sta facendo reale, dacché il suo nucleo di amicizie, anche quelle del passato, vengono passate al tritacarne mediatico.
Il santuario della Bozzola
In due occasioni, pochi giorni prima di morire, scatti del santuario della Madonna della Bozzola sono stati visualizzate sul computer di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Lo stesso santuario è stato al centro di uno scandalo sessuale risalente, come detto al 2014. Tuttavia riferimenti allo scandalo sarebbero presenti già nel 2006 in un verbale dei carabinieri di Vigevano, che avevano ascoltato la testimonianza di un religioso. E c’è uno dei due rumeni condannati, oggi latitante, che afferma che Chiara Poggi sia stata uccisa perché avrebbe scoperto qualcosa. Difficile dire però se le parole del condannato troveranno mai conferma.
Una premessa è d’obbligo: Sempio non ha mai frequentato questo santuario. Lo hanno confermato più voci nelle trasmissioni televisive che stanno trattando il delitto di Garlasco in queste settimane.
E da una sola foto non è detto che anche Bertani l’abbia frequentato. L'unica certezza al momento è che per il delitto di Chiara Poggi è stato condannato nel 2015 il fidanzato Alberto Stasi. Su tutte le piste del passato e del presente gli inquirenti sono al lavoro.