Delitto di Garlasco, 4000 accessi a siti porno: la nuova analisi sul pc di Chiara Poggi

Si torna a parlare del contenuto del computer di Chiara Poggi: è la volta dei numerosi accessi a siti porno. Ma c’è una differenza tra accesso e ricerca

Delitto di Garlasco, 4000 accessi a siti porno: la nuova analisi sul pc di Chiara Poggi
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Il settimanale Giallo, da domani in edicola, annuncia un focus sul contenuto del computer di Chiara Poggi, la 26enne uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. In particolare l’approfondimento si concentrerà su alcune analisi informatiche effettuate già nella prima indagine. “Le analisi sul computer di Chiara Poggi avevano dato un risultato che alla luce delle nuove analisi può avere un valore diverso”, annunciano dal periodico.

Stando a quanto riportato, sarebbero avvenuti numerosi accessi a siti pornografici. “I carabinieri del Ris, infatti, nel 2007 trovarono su computer di Chiara più di 4000 accessi a siti porno di vario genere, tra cui due dedicati a ‘donne mature’ - proseguono da Giallo - Secondo i legali dei Poggi, molte di quelle ricerche vennero fatte quando la ragazza era a lavoro. Quindi dal fratello Marco e dai suoi amici. Sappiamo che Sempio era spesso in camera di Chiara proprio a navigare su quel computer. I ragazzi usavano sempre il profilo di Chiara”.

A marzo 2025 è stato iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, amico del fratello della vittima Marco Poggi. Pare che la comitiva di amici di quest’ultimo frequentasse la villetta di Garlasco: i ragazzi sono stati ritratti come adolescenti piuttosto tipici, dediti ai videogame e ai giochi da tavolo. E i videogame online potrebbero essere la chiave per capire quei 4000 accessi - questione peraltro già affrontata e liquidata dal pm: spesso ancora oggi i siti di gaming online aprono a finestre pop up dal contenuto pruriginoso. C’è una differenza tra accesso e ricerca: l’accesso può indicare anche un contenuto involontario, mentre la ricerca richiede sempre un intervento antropico sulla macchina.

C’è poi il nodo dei file di Chiara Poggi. “Possono dunque anche aver avuto accesso alla cartella ‘Tatina’ dove la ragazza conservava le sue foto intime e i tre video girati con il fidanzato Alberto - continua Giallo - I ragazzi possono anche aver visto le sue ricerche sulla pedofilia e sugli abusi”. In realtà, la cartella con il contenuto intimo della vittima non solo era protetta da password - ovvero da una parola chiave che bisognava conoscere per poterla aprire - ma era anche una cartella nascosta, per cui necessitava della conoscenza del percorso per la visualizzazione. Il dettaglio era stato spiegato dal consulente Paolo Reale a Quarto Grado.

Il settimanale racconta che la madre Rita Preda avrebbe parlato con Chiara della questione: “Lei si era accorta di queste navigazioni e mi aveva segnalato il fatto, stigmatizzandolo”, avrebbe raccontato la donna.

La chiosa finale del periodico è una domanda, basata sul fatto che il delitto di Garlasco, per il quale è stato condannato nel 2015 il fidanzato della vittima Alberto Stasi, è a tutt’oggi senza movente: “Chiara aveva notato altri movimenti strani sul suo pc? È in questo computer il movente dell’omicidio di Chiara?”.

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