
Da diciotto anni il delitto di Garlasco suscita clamore e interrogativi, nonostante la condanna definitiva a 16 anni di Alberto Stasi, ritenuto dalle sentenze l'unico responsabile dell'uccisione della 26enne Chiara Poggi, nell'agosto del 2007. Oggi è andata letteralmente in scena la svolta destinata a lasciare il segno e a deviare per sempre l'opinione pubblica sul caso. Nuovi elementi, dopo i risultati del confronto del dna di Andrea Sempio, indagato "bis" dell'omicidio della ragazza, vengono valorizzati dagli inquirenti. Ed ecco che anche i familiari del giovane, amico di Marco Poggi, fratello della vittima, e gli amici del ragazzo di allora, oggi vengono perquisiti e sottoposti alla pressione sia mediatica che giudiziaria. Che cosa sappiamo finora.
Lo scontrino e le chiamate mute
Lo scontrino di un parcheggio di Vigevano è da sempre uno degli elementi che hanno destato sospetti su Sempio. Fu esibito ai carabinieri il 4 ottobre 2008, cioè un anno dopo il delitto. Lo aveva conservato, forse perché da lui ritenuto la prova di un alibi di ferro. Il giovane si sarebbe trovato, in orari compatibili con la morte, a ben 16 chilometri dalla villetta dove fu uccisa la ragazza. Uscito per comprare un libro alla Feltrinelli ma tornato a casa a mani vuote perché trovò chiuso. L'orario sul tagliando invece indicava le 10.18 del 13 agosto 2007. Anche se poi il medico legale, grazie ad accertamenti successivi, spostò l'ora del decesso indietro di un'ora e mezza, cioè tra le 9.12 e le 9.35. Un altro elemento sono tre chiamate mute, tra il 7 e l'8 agosto 2007, arrivate in via Pascoli, cioè a casa di Chiara, nei giorni precedenti al delitto. Secondo gli inquirenti, a telefonare al fisso fu proprio Sempio, pur sapendo che l'amico Marco era da giorni in vacanza, mentre la Poggi era rimasta a Garlasco. Anche i movimenti di Sempio la mattina del delitto sono al vaglio di chi indaga. E per questo, nei giorni scorsi, è stata sentita la madre del ragazzo.
L'attizzatoio
Un testimone avrebbe dato indicazioni su dove è stata buttata l'arma del delitto di Garlasco, che non è mai stata ritrovata. Si tratterebbe di un attizzatoio, cioè un utensile per il camino. I vigili del fuoco lo stanno cercando a Tromello, in un canale. Già un altro testimone che poi ritrattò le sue dichiarazioni rese ai carabinieri, aveva parlato poco dopo il delitto di una ragazza che si sarebbe allontanata in bici da via Pascoli e "che aveva nella mano destra un piedistallo tipo da camino-canna da fucile con in testa una pigna". Secondo un dipendente dell'Asm, la società di gestione dei rifiuti di Pavia, la donna, a bordo di una bicicletta nera che procedeva lentamente e con difficoltà visto il pesante strumento, era Stefania Cappa, cugina della vittima. L'uomo ritrattò e poi venne indagato per calunnia.
Il secondo testimone: "Lo faccio per Chiara"
La deposizione, poi ritrattata ("Mi sono inventato tutto perché sono uno stupido") dell'allora dipendente della società di rifiuti di Pavia, che quel giorno stava pulendo dei tombini, si lega al racconto di un altro testimone, che ha parlato alla trasmissione Le Iene. Al giornalista televisivo ha detto di aver visto, la mattina del delitto, una ragazza gettare un oggetto metallico in un canale, vicino a una vecchia cascina a Tromello, comune del pavese non lontano da Garlasco. Proprio dove adesso sono concentrate le ricerche. "Dopo 18 anni a dover parlare di questa cosa mi sono sentito meglio, a livello emotivo e personale. Lo faccio solo per quella ragazza, degli altri non me ne frega niente", le sue parole nel servizio che andrà in onda nei prossimi giorni. Il filmato è stato acquisito dagli inquirenti.
Gli amici perquisiti e i diari di Sempio
Da non indagati, sono stati perquisiti la madre e il padre di Sempio, e i due amici del fratello della vittima e dello stesso Sempio, Roberto Freddi e Mattia Capra. A tutti sono stati sequestrati i contenuti di computer e cellulari: facevano tutti parte della compagnia di amici di Marco Poggi. Anche loro frequentavano la villetta dove è stata uccisa Chiara a quei tempi e i loro nomi compaiono già in una relazione tecnica dei carabinieri dell'8 febbraio 2024, dove viene dichiarato che sono stati acquisiti da parte degli investigatori anche i loro Dna. Intanto, apprende l'Adnkronos, nel corso delle perquisizioni a casa del ragazzo, sono stati sequestrati appunti scritti a mano conservati in alcune scatole, vecchi diari di Andrea Sempio in cui prendeva appunti su come piacere alle ragazze, ma anche la copia forense del contenuto di nuovi e vecchi telefoni.
La casa di Tromello e il canale
Il canale passato al setaccio si trova dietro una vecchia casa di cortile in via Fante d'Italia a Tromello, in cui per anni ha vissuto la nonna delle gemelle Cappa e poi il fratello Cesare, che ci abitava al momento del delitto e che quel giorno era in vacanza. Un residente della zona ha detto ai cronisti presenti sul posto che "l'ultima pulizia completa è di circa 8 anni fa". L'ingegnere Cesare Curti, tecnico del comune di Pavia, ha poi precisato che è stata fatta sì una pulizia otto anni fa, ma si è trattato di un intervento superficiale. "Tecnicamente, visto il fondo melmoso", sottolinea, se l'arma del delitto di Chiara Poggi fosse stata buttata nel canale che scorre tra le case di Tromello, "sicuramente" potrebbe trovarsi ancora lì. Sul Settimanale Giallo (Cairo Editore)la notizia che sono stati depositati in procura più di 200 messaggi tra la cugina di Chiara Poggi, Paola Cappa, e un suo amico di Milano.
Negli sms, a detta di fonti vicine agli ambienti investigativi, ci sarebbero molti riferimenti al delitto. I messaggi sono ritenuti significativi, e starebbero guidando gli inquirenti nella nuova indagine. Si sta indagando anche su una festa in piscina che si è tenuta a luglio del 2007, poco prima dell'omicidio.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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