Domani è il 18 dicembre e per il caso dell'omicidio di Garlasco è una data segnata in rosso nel calendario perché è il giorno in cui, dopo il rinvio di settembre, si chiude l'incidente probatorio. Non sono previsti ulteriori rinvii per la cristallizzazione delle prove scientifiche, sulle quali però si preannuncia battaglia. È soprattutto il pool difensivo di Andrea Sempio a mostrarsi combattivo e non potrebbe essere altrimenti, visto che lui è l'unico indagato in questa nuova inchiesta per l'omicidio di Chiara Poggi e che, secondo quanto riportato dal perito del gip, Denise Garlaschelli, il Dna sulle unghie della vittima è riconducibile alla sua linea patrilineare.
Sarà proprio questo il punto centrale dell'udienza di domani, anche a fronte del fatto che la difesa di Sempio ha depositato in queste ore due elaborati a firma dei suoi consulenti, la genetista Marina Baldi e l'ex poliziotto della scientifica Armando Palmegiani, in cui, come viene riferito, vengono espressi dubbi sulla validità scientifica della perizia in un ipotetico processo. Questo perché, dicono, "si basa su dati 'non consolidati' per ammissione della stessa perita e non è in grado di indicare né quando, né come sia avvenuto il trasferimento del materiale genetico". I consulenti hanno messo l'accento sul fatto che il perito scelto dal gip non ha potuto indicare se le tracce di dna misto e parziale su due dita della vittima si siano depositate attraverso un trasferimento diretto da contatto o mediato attraverso un oggetto. È questa la linea che la difesa di Sempio vuole mantenere fin dall'inizio, puntando tutto proprio sul fatto che la vittima avrebbe potuto entrare in contatto con il Dna dell'indagato toccando un oggetto da lui maneggiato in precedenza.
Proprio per questa ragione i consulenti di Sempio hanno indicato una serie di luoghi o oggetti in cui l'amico di Marco Poggi avrebbe avuto interazioni prolungate durante il tempo trascorso nella casa della famiglia Poggi. La presenza di Andrea Sempio a casa Poggi è comunque un argomento controverso ma secondo i legali avrebbe avuto una frequentazione assidua della villetta, tanto che avrebbe potuto lasciare le sue impronte, tra le altre cose, sul telecomando della tv, il computer, un asciugamano del bagno e alcune zone della cucina. Il dubbio che viene sollevato anche dagli esperti, però, è come abbia potuto trattenere solo il Dna dell'indagato e non quello di chi viveva con lei in casa o del fidanzato.
Ma questi sono punti che verranno affrontati in udienza, insieme ai dubbi espressi dalla difesa Sempio in merito alle presunte falle scientifiche derivanti dall'utilizzo della biostatistica per calcolare le probabilità di inclusione di un determinato profilo.