
Non solo “Stelle delle notte”. Francis Kaufmann, accusato del duplice omicidio di Villa Pamphili, fino a poche settimane fa era al lavoro su un film su un amore lesbo parecchio tormentato. La richiesta? Un contributo di 10 mila dollari. Come riporta il Corriere della Sera, questo sarebbe emerso da uno scambio di mail risalente a metà marzo con il socio “Arthur R.”, un regista italiano e l’obiettivo, un produttore americano.
A presentare la trama della (presunta) pellicola è tal “Arthur R.”: “Una timida ragazza pakistana ottiene una borsa di studio per un'università in Inghilterra e lì incontra una ragazza. Le due si innamorano ma Ranrha proviene da una famiglia religiosa conservatrice Pakhtun, è davvero difficile per lei accettare la dura realtà del suo essere gay. Deve combattere con se stessa, con la sua famiglia. E Sina deve soffrire molto a causa del comportamento aberrante di Ranrha”.
Sempre “Arthur R.” introduce Kaufmann – presentato con l’alias Rexal Ford: “Faremo tutto: finanziamento sicuro, cast sicuro, tutti gli elementi necessari per portare la sceneggiatura in produzione, compresi budget, equipaggi, luoghi and così via”. Ancora è “Arthur R.” a portare avanti la richiesta di denaro: “Siamo in grado di offrire servizi di produzione se hai un acconto di 10.000 dollari. Il nostro piano sarebbe quello di portare a compimento questo progetto, idealmente in un ciclo di 12 mesi. Ma purtroppo non possiamo accettare progetti senza pagamento anticipato. Siamo molto impegnati. Anche Rexal sta producendo un lungometraggio in Nuova Zelanda, quindi non sarà disponibile fino all'inizio di aprile”. Tentativo a vuoto, perché il produttore americano non ci casca: senza garanzie – economiche e organizzative – non se ne fa nulla.
Come sappiamo, in Italia è andata diversamente.
La notizia dell’erogazione dei soldi ha scatenato un putiferio su vincoli e controlli in relazione alle produzioni straniere. Per il film fantasma “Colpa delle stelle” è partito un finanziamento di oltre 800 mila euro su cui ora indaga anche la Procura di Roma. Per questo fatto sono arrivate le dimissioni del direttore generale Cinema del Mic Nicola Borrelli.