
Un gruppo di ragazzi semplici, che si diverte con i videogame e i giochi di società, che rifugge la discoteca per la musica ska e gli ambienti underground. È questa la descrizione della “comitiva” di provincia che emerge dal racconto di Angela Taccia, legale e amica storica di Andrea Sempio, al momento unico indagato nelle nuove indagini sul delitto di Garlasco: "Ho il sospetto che l’indagine sia molto debole e che quindi stiano cercando di creare il mostro mediatico. Perché se l’indagine fosse forte Sempio sarebbe già stato arrestato", ha spiegato Taccia in un’intervista a Repubblica.
Il suo assistito è stato travolto in effetti da una tempesta mediatica a seguito del suo avviso di garanzia a marzo 2025, e le ondate non smettono di colpirlo. L’ultima nei giorni scorsi: sulla parete delle scale che portano alla cantina della villetta di Garlasco ci sarebbe un’impronta (non insanguinata) attribuita ad Andrea Sempio, quella della mano destra, proprio nei pressi del punto in cui il 13 agosto 2007 è stato rinvenuto dagli inquirenti il corpo senza vita di Chiara Poggi.
Ma Taccia è scettica: “L’impronta di Andrea sulla parete? È una consulenza tecnica di parte. Andrà accertata in un contraddittorio. Per questo anche noi potremmo nominare un consulente dattiloscopico. Lo spaventa - parla di Sempio, ndr - l’aspetto mediatico. Tutto quello che finisce sui giornali e in tv. Ed è amareggiato e ferito nel vedere che la Procura sta facendo uscire cose, tipo i suoi appunti, i suoi quaderni, i suoi bigliettini. Perché? E, soprattutto, perché solo alcuni e non altri?”.
È stato detto che Sempio, in quanto amico di Marco Poggi, allora come oggi, sarebbe stato praticamente ovunque nella villetta di Garlasco, con l’eccezione della camera da letto padronale, ovvero quella dei genitori di Marco e Chiara. E come tutto il gruppo di amici, si sarebbe recato anche in cantina, “per prendere dei giochi in scatola che tenevano lì”. Poi il racconto che Taccia fa di quegli anni, della loro adolescenza: “Eravamo un gruppo di sfigati. Non andavamo alle Rotonde perché era la discoteca dei fighetti. Andavamo al Pepe Club a ascoltare musica ska e sinistrorsa. Ogni tanto si pogava. E giocavamo a giochi in scatola”.
In questi giorni Andrea Sempio si è mostrato incredulo - anche perché inizialmente era stato detto che l’impronta fosse insanguinata, il che in realtà era una fake news poiché il colore dipendeva da un reagente usato dagli inquirenti. L'avvocato dice che è provato, non spaventato, anche se la sua vita è diventata molto complicata: “Non è più a casa sua a Voghera. Non riusciva più nemmeno a uscire per andare al lavoro, visto l’assedio dei giornalisti.
Quando ti bussano alla porta, ti cercano e ti gridano anche di notte, come vivi? Cerca, faticosamente, di continuare a lavorare. Non posso dirle se nel luogo di lavoro dove fa il commesso e dove lo avete cercato per settimane o se in un altro negozio”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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