Spunta una vecchia intervista dei Poggi: cosa dicevano su Sempio

I genitori di Chiara nel 2016 dissero che Sempio non entrava mai in casa, suonava il campanello e Marco Poggi usciva: oggi però emergono altri dettagli

Spunta una vecchia intervista dei Poggi: cosa dicevano su Sempio
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L'opinione pubblica in questi giorni si è concentrata sul caso di Garlasco, che non si è chiuso definitivamente con la condanna a 16 anni di carcere di Alberto Stasi. Il nuovo pool della procura di Pavia vuole vederci chiaro in questa vicenda, vuole togliere ogni dubbio su uno dei casi di cronaca nera più discussi degli ultimi 20 anni in Italia e per questo motivo ha riaperto le indagini, che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio. Un'impronta di Sempio è stata trovata sulla parete delle scale dove Chiara Poggi è stata trovata morta: i nuovi esami hanno rilevato il match con Sempio, che se si fosse presentato martedì agli investigatori avrebbe dovuto dare spiegazioni.

Angela Taccia, avvocato di Sempio, dopo aver rivendicato il cavillo che ha permesso al suo assistito di non presentarsi, mercoledì ai microfoni di Storie Italiane su Rai 1 ha spiegato che "Andrea aveva già dichiarato a tutti, anche ai media, di aver frequentato ogni locale della casa della famiglia Poggi, tranne la camera matrimoniale dei genitori di Marco e Chiara". Anche l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale dei genitori di Chiara, ha dichiarato lo stesso, spiegando che l'impronta "non è così decisiva come la vogliono propagandare". Per il legale "Marco teneva la playstation e i videogiochi nella tavernetta", che si raggiunge proprio percorrendo la scala dove è stata trovata l'impronta. Tuttavia, questa mattina su Canale5 è stato riportato alla luce un vecchio articolo di giornale, datato 24 dicembre 2016 e pubbicato sul quotidiano locale La Provincia Pavese.

A Mattino 5, Federica Panicucci legge la parte di intervista in cui si parla di Andrea Sempio, grande amico di Marco Poggi. "Il ragazzo conosceva la casa dei Poggi", scrive il giornalista che ha firmato l'intervista. I genitori della vittima rispondono: "Ma non c’è mai entrato. Suonava il campanello, Marco usciva ed andavano in giro per Garlasco e dintorni come normali 18enni". Spetterà alla procura di Pavia dirimere anche questo mistero, capire se Stasi può essere colpevole oltre ogni ragionevole dubbio o se, invece, ci possono essere altre letture.

I legali di quello che per la legge è l'assassino oggi chiedono chiarezza: "Non si può usare due pesi e due misure: l'impronta di Stasi sul dispenser del sapone un gravissimo indizio di colpevolezza, l'impronta palmare di Andrea Sempio sulle scale dove è stata gettata Chiara Poggi, anche alla luce della presenza del Dna su due dita di due mani diverse della vittima, è un 'vabbè frequentava la casa'...".

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