Garlasco, la consulenza dei Ris cambia tutto: cosa rivela

Il nuovo documento si basa sui rilievi effettuati dai carabinieri dei Ris di Cagliari il 9 giugno nella villetta di Garlasco

Immagine di repertorio
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Il tenente colonnello Andrea Berti ha depositato oggi alla procura di Pavia la consulenza chiesta dal procuratore Napoleone sul caso di Garlasco. Si tratta di una relazione di 300 pagine basata sull'analisi delle macchie di sangue rilevate attraverso la "Bloodstain pattern analysis" (Bpa) dalla quale non emergerebbero più persone sulla scena del crimine. Alla consulenza del Ris dovrà essere affiancata quella della dottoressa Cristina Cattaneo incaricata dalla Procura di "rileggere" alcuni aspetti del delitto. La professoressa dovrà stabilire l'arma del delitto, il numero di lesioni e accertare se l'omicidio sia opera di una o più persone. Le due consulenze saranno poi affiancate per avere un quadro completo. Attualmente, la relazione non è stata depositata né alle difese né alla parte civile, ma solo nel fascicolo di indagine della Procura.

L'esclusione di una seconda persona "attiva" sulla scena del crimine potrebbe cambiare tutto, perché Andrea Sempio è indagato per omicidio "in concorso con altre persone". Se anche la consulenza della dottoressa Cattaneo dovesse escludere con ragionevole certezza che le ferite inferte a Chiara Poggi sono state portate da due o più persone, cadrebbe il concorso e si potrebbe profilare una situazione in cui Andrea Sempio, nell'idea investigativa della procura, sarebbe l'unico autore dell'omicidio. Tuttavia, è necessario sottolineare che la Bpa rileva, con ragionevole accuratezza, la presenza di persone attive sulla scena di crimine ma non quella di altre persone che, eventualmente, sarebbero potute essere presenti nella villetta e non aver partecipato all'azione delittuosa.

Tuttavia, questa fuoriuscita di notizie da parte della procura di Pavia appare quanto meno anomala visto l'atteggiamento finora tenuto da Napoleone e dai suoi procuratori.

La Bpa, infatti, non dovrebbe essere parte dell'incidente probatorio e dovrebbe essere più verosimilmente parte del fascicolo delle indagini coperte dal segreto istruttorio, dal quale finora non era mai emerso nulla. Tanto più che, come viene sottolineato, la relazione non è stata condivisa con le parti.

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