"Sono dalla nostra parte". Quando Sempio parlava dei magistrati

Cosa c’è nelle intercettazioni del 2017 legate alla seconda indagine

"Sono dalla nostra parte". Quando Sempio parlava dei magistrati
00:00 00:00

Qual era la sensazione di Andrea Sempio sulle indagini a suo carico nel 2017? Uno squarcio potrebbe giungere dalle intercettazioni - ben 806 file per due settimane di cimici ambientali - che, secondo i carabinieri non furono né complete né corrette all’epoca.

Si è ai tempi della seconda indagine sul delitto di Garlasco: un consulente di Alberto Stasi - condannato per l’omicidio di Chiara Poggi nel 2015 - Pasquale Linarello aveva depositato una perizia in cui affermava la presenza del Dna di Sempio sulle unghie della vittima. Successivamente questa consulenza fu ritenuta non attendibile per via del fatto che il campione genetico non sarebbe stato idoneo alla comparazione: tuttavia questa non attendibilità si sarebbe basata sull’esame del perito della procura nelle prime indagini sull’omicidio avvenuto il 13 agosto 2007.

Cosa dicono le intercettazioni

Sempio viene ascoltato solo una volta dagli inquirenti, il 10 febbraio 2017. Successivamente, in auto con il padre quello stesso giorno, afferma, come riporta l’agenzia Dire: “Mi hanno fatto domande che io ho capito perché me le facevano. Però non gli ho dato la risposta… diciamo… perfetta. Comunque secondo me erano abbastanza dalla parte mia”.

Il giorno successivo l’indagato parla con un amico, spiegano che i magistrati sarebbero “abbastanza dalla nostra parte, tra virgolette. Si vede che anche loro c’hanno voglia di finirla in fretta”. Queste intercettazioni sono, nella nuova indagine, la terza a carico di Sempio, oggetto di un controllo da parte della procura di Pavia e di un riascolto integrale dei carabinieri del nucleo investigativo di Milano.

Il mistero dell’amico suicida e della Bozzola

L’estradizione in Italia di Flavius Savu, condannato per estorsione all’interno del presunto scandalo legato al santuario della Madonna della Bozzola, potrebbe dire qualcosa in più su quella che al momento è poco più che una teoria del complotto, almeno in quanto a legami con il delitto di Garlasco. Sempre che la magistratura stabilisca che quanto detto da Savu sia attendibile.

Sostanzialmente il pregiudicato, finora latitante e catturato in Svizzera nelle scorse settimane, aveva affermato che Chiara Poggi fosse stata uccisa perché avrebbe scoperto qualcosa dello scandalo dei presunti festini al centro dei quali Savu pone l’ex rettore del santuario, l’esorcista don Gregorio Vitali. Non solo Savu, sebbene a Garlasco solo dal 2013, avrebbe collocato in quei presunti festini Sempio (chiamandolo “il sadico”) e un suo amico Michele Bertani (chiamandolo “il picchiatore”). Bertani è morto suicida a maggio 2016.

Bertani è al centro di un’altra intercettazione a Sempio, datata febbraio 2017. In un soliloquio l’indagato avrebbe detto: “Ma perchè si è impiccato? Dagli zero ai diciotto anni è stato il mio più grande amico, abbiamo fatto tutte le cazzate insieme.

Che cazzo ti impicchi a fare? Di tutte le robe che potevi fare nella tua vita, proprio impiccarti? Vattene in comunità! Sarà brutto, ma dalla comunità ne esci…”. Per parte dell’opinione pubblica questo è qualcosa su cui indagare, ma i carabinieri al tempo scrissero: “Parla di un amico di infanzia frequentato fino ai 18 anni che un anno fa si è suicidato”.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica