Cronaca giudiziaria

"È stato Mirto", "Ruota infernale". Tutti contro tutti in aula per l'omicidio Ziliani

La coesione del trio di imputati nel processo per l'omicidio di Laura viene meno: cosa hanno detto di fronte al giudice di Brescia

"È stato Mirto", "Ruota infernale". Tutti contro tutti in aula per l'omicidio Ziliani
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Una nuova udienza per l’omicidio di Laura Ziliani. È stato depositato un audio in cui, secondo la difesa dei tre imputati, sarebbe contenuta la prova che la vigilessa di Temù stesse attentando alla vita delle figlie e del genero. Inoltre, come ha riportato Quarto Grado, è stato chiesto che alla prossima udienza siano ascoltati i genitori di Mirto Milani, uno degli imputati: gli inquirenti si sono interrogati su una chat scambiata dal giovane con la madre il 31 maggio 2021, e in cui lui chiedeva a lei di scaricare sullo smartphone un’app che impedisse di essere intercettati.

Laura Ziliani scomparve da Temù l’8 maggio 2021 e fu ritrovata cadavere l’8 agosto successivo. Dalle primissime ore due delle figlie, Silvia e Paola Zani, ne denunciarono la scomparsa piangendo durante gli appelli in tv. Nell’autunno successivo al ritrovamento del corpo, le due ragazze con il fidanzato Milani furono posti in custodia cautelare e rinviati a giudizio. A maggio 2022 sono arrivate le confessioni di quello che è stato ribattezzato dalla stampa “trio diabolico”, che avrebbe condiviso non solo il progetto comunale ma anche un progetto poliamoroso di vita futura.

Cosa ha detto Silvia Zani

Durante l’udienza, il giudice di Brescia ha chiesto ai tre imputati di chi fosse stata l’idea iniziale. Silvia Zani si è pronunciata così: “Penso che sia stata sua l’idea iniziale. La maggior parte dei piani venivano studiati da Mirto, me li sottoponeva e io assieme a lui li revisionavo”. La figlia maggiore di Ziliani ha inoltre supposto di essere stata manipolata durante sedute di psicoterapia che Milani avrebbe somministrato a lei e la sorella, chiedendosi se ci sia stato plagio e raccontando di un atteggiamento insistente da parte del fidanzato, che ora dice di non considerare più tale. Silvia Zani ha aggiunto che, a suo avviso, Milani avesse un movente economico: una volta che l’avesse sposato, sarebbe entrato in possesso del patrimonio famigliare, che ammonta a 3 milioni di euro in immobili. La giovane ha anche raccontato di come la madre volesse rifarsi una vita dopo essere rimasta vedova, e che questo lei non lo avrebbe accettato.

Cosa ha detto Mirto Milani

Di fronte al giudice con la voce rotta e accusando Silvia Zani di tradimento, Milani si è espresso così sull’idea iniziale: “Non ricordo. L’idea potrebbe essere stata anche mia”. Milani ha anche parlato dei ripensamenti di cui la fidanzata l’avrebbe messo a parte durante una delle loro lunghe passeggiate: “Abbiamo avuto tutti dei ripensamenti, ma era una ruota infernale in cui quando uno si tirava fuori, gli altri lo ritiravano dentro, in maniere diverse, il trio si autoalimentava”. Milani ha attribuito numerose vessazioni da parte di Ziliani nei confonti delle figlie: “Tutto quello che ho fatto l’ho fatto per le ragazze, e sono stato un idiota perché non avrei dovuto fare nulla di quello che ho fatto”.

Cosa ha detto Paola Zani

I ripensamenti sono stati confermati dalla figlia minore di Ziliani, Paola Zani: “Fino all’ultimo io e Silvia abbiamo avuto dei ripensamenti”. Tuttavia l’imputata ha anche spiegato del modo in cui, per paura di essere uccise dalla madre, hanno iniziato a vederla: per le figlie Ziliani sarebbe stata come posseduta da un mostro. Paola Zani ha confermato le terapie somministrate da Milani, aggiungendo che a volte venivano eseguire per giorni di fila e potevano durare fino a 6 ore.

In una di queste sedute, lei e la sorella avrebbero “trattato come dividerci Mirto”, ovvero avrebbero preso accordi sulla loro relazione poliamorosa.

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