Stefania Cappa "nel panico", il "borsone pesante" e "l'antipatia": così cambia il caso Garlasco

Il "supertestimone" de Le Iene ha raccontato un episodio risalente al giorno dell'omicidio

Stefania Cappa "nel panico", il "borsone pesante" e "l'antipatia": così cambia il caso Garlasco
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Il racconto de Le Iene sul caso di Garlasco, con il reportage Alessandro De Giuseppe, ha aggiunto al puzzle le parole di un "supertestimone", che in realtà non è mai stato sulla scena del crimine e non ha mai avuto informazioni di prima mano. L'uomo, che risiede in quelle zone, ha raccontato di essere entrato in contatto con alcune donne, ora decedute, che però hanno assistito a situazioni che sono ora al vaglio degli inquirenti. A partire dalle sue parole, gli inquirenti sono andati a setacciare il torrente di Tromello, dragandolo, e trovando elementi che potrebbero essere utili agli inquirenti, come la testa di una mazzetta da muratore, la pinza di un camino, due accette.

Il "supertestimone" ha raccontato di aver raccolto la testimonianza di una donna che il giorno dell'omicidio avrebbe visto attorno alle 13 del giorno dell'omicidio una delle gemelle Cappa, Stefania, "nel panico" nel cercare di aprire la porta della vecchia casa di sua nonna a Tromello. L'abitazione, vuota ormai da anni, sorge piuttosto vicino alla roggia che è stata dragata. Il "supertestimone" ha raccontato che la donna da lui conosciuta gli avrebbe riferito di aver visto Stefania Cappa "con una borsa pesante" e di aver sentito poi un tonfo. Il "supertestimone", a quel punto, su richiesta precedente dell'avvocato della famiglia Poggi, gli avrebbe riferito quanto scoperto: "Dissi all’avvocato della famiglia Poggi che avevo novità sulle gemelle Cappa, ma mi rispose che c’era già un’indagine in corso su Stasi e non si poteva sovrapporre un’altra pista".

Nel lungo reportage de Le Iene, inoltre, è stata dedicata una parte anche ad Andrea Sempio, unico indagato in questo nuovo filone di indagine. Sua madre, tempo fa, ha contattato il programma di Italia Uno per parlare del caso di Garlasco raccontando che una sua conoscente avrebbe riferito sul luogo di lavoro di aver visto "Chiara e la cugina che litigavano" la domenica prima del delitto, senza specificare quale delle due. Un'informazione che al momento non aggiunge nulla alle indagini ma che si colloca esattamente il giorno prima dell'omicidio, avvenuto di lunedì.

A questa testimonianza se ne aggiunge un'altra, resa nota nelle ultime ore, di una donna di 48 anni che all'epoca dell'omicidio ha raccolto le confidenze di Stefania Cappa. La testimonianza è stata messa per iscritto e depositata tramite il suo avvocato, Stefano Benvenuto, alla Procura di Pavia: "Stefania Cappa mi confidò di non essere affezionata alla cugina Chiara Poggi, anzi di non avere particolare simpatia nei suoi confronti.

Si avvertiva dell'invidia o del rancore verso la cugina. Le stava antipatica. Diceva: 'Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è belle', aggiungendo altre parole offensive".

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