Cronaca giudiziaria

Stupri di Caivano, sono due i maggiorenni indagati a piede libero

Tra gli indagati per gli stupri di gruppo di Caivano ci sarebbero un 18enne e un 19enne, non legato ai contesti criminali della zona

Stupri di Caivano, sono due i maggiorenni indagati a piede libero

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Continuano a emergere dettagli sugli stupri di gruppo di Caivano ai danni di due bambine di meno di 12 anni, due cugine che per mesi hanno subito le violenze del branco senza avere il coraggio di denunciare, anche perché minacciate e intimorite dal contesto del quartiere Parco Verde in cui vivono. È trapelato da ambienti investigativi che sono due i maggiorenni indagati dalla procura di Napoli Nord. I ragazzi, secondo quanto si apprende, hanno 19 e 18 anni, e sono entrambi a piede libero.

Saranno fondamentali per gli inquirenti le analisi dei contenuti dei cellulari sequestrati, che dovrebbero prendere il via nei prossimi giorni. Al 19enne, che non risulta legato ai contesti criminali della zona, verrebbe contestato un singolo episodio avvenuto dopo un contatto via social. Questa indagine procede di pari passo con quella della procura minorile, che si occupa degli indagati minorenni, il cui numero non è noto, anche se, secondo indiscrezioni non confermate, potrebbero essere numerosi. Il massimo riserbo è d'obbligo vista la giovane età dei carnefici e delle vittime protagonisti di questa storia di degrado e di abbandono in una delle periferie più estreme del nostro Paese.

Non è vero che lo Stato qui non arriva, come dimostrano i 229 arresti, tra cui quello del capo clan latitante Antonio Angelino, lo scorso 9 luglio, e 408 denunciati in 13 mesi a Caivano. La pressione dei carabinieri e delle forze di polizia è forte ma il muro che la camorra e le organizzazioni criminali hanno costruito attorno alle loro attività illecite è più forte. Imponente è anche la quantità di sostanze stupefacenti sequestrate, dalla cocaina al crack, dalla marijuana all'hashish. Lo scorso 14 dicembre, nel corso di un blitz sono state arrestate 33 persone in un colpo solo, dieci delle quali "donne capo piazza", nuove figure dirigenti in quella che per lungo tempo è stata considerata la piazza di spaccio più grande d'Europa.

Giorgia Meloni, durante il Consiglio dei ministri, ha annunciato che accetterà l'invito di don Patriciello, parroco di Parco Verde, per visitare il quartiere. Un appello, quello del ministro di Dio, che arriva insieme a quello delle famiglie delle vittime che chiedono di non essere lasciate sole.

Ma Meloni non sarà a Caivano "per una semplice visita o, peggio, per una passerella, bensì per offrire sicurezza alla popolazione, e per offrire ai giovani la possibilità di praticare sport, anche di livello".

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