
La nuova inchiesta della Procura di Pavia sull'omicidio di Chiara Poggi è in piena accelerata: il nuovo pool investigativo si sta concentrando su tutto ciò che in passato sarebbe stato ignorato, sui dettagli non colti e sulle eventuali incongruenze emerse nel corso degli anni. Nonostante le sentenze abbiano messo la parola fine alla vicenda, con la condanna definitiva al fidanzato Alberto Stasi. Un lavoro certosino su un delitto che potrebbe però riscrivere la storia di uno dei delitti più noti degli anni Duemila. Attualmente, l'unico indagato è Andrea Sempio, all'epoca amico stretto di Marco Poggi, fratello della vittima. Una sua impronta palmare (senza sangue) è stata trovata sulla parete delle scale che conducono alla tavernetta, dove è stato rinvenuto il cadavere il Chiara. È la cosiddetta "impronta 33", che fino a oggi non aveva avuto alcun match. Ma ci sono anche le tre telefonate e la versione sui movimenti in casa di Sempio che sembrano non quadrare.
Nei giorni immediatamente successivi al delitto, il fratello della vittima ha dichiarato, a verbale, che con gli amici restavano "nella saletta della TV, al piano terra". Talvolta salivano in camera di Chiara, perché era lì che si trovava il computer connesso a internet che utilizzavano per giocare. Quando nel 2017 gli inquirenti tornarono su Sempio, Marco Poggi confermò la sua versione, sostenendo che "quando Andrea veniva da me, passavamo il tempo a giocare ai videogiochi, nella saletta giù o sul computer che era in camera di Chiara". Nel 2016, invece, i genitori riferirono che Sempio suonava il campanello senza nemmeno entrare in casa e Marco usciva. In nessuna delle versioni emerge la frequentazione della taverna che giustifica l'impronta sul muro. Oggi, invece, viene dichiarato che Sempio frequentava tutti gli ambienti della casa, fatta eccezione per la camera da letto dei genitori di Chiara. Lo stesso avvocato dei Poggi oggi dichiara che l'impronta "non è così decisiva come la vogliono propagandare", perché Marco "teneva la playstation e i videogiochi nella tavernetta".
In questo momento delle indagini, però, la posizione della PlayStation potrebbe essere rilevante. Dalle foto scattate subito dopo l'omicidio, e dalle descrizioni fatte all'epoca dalla famiglia Poggi, la consolle risulta presente al piano terra, nella saletta Tv. Quando la famiglia Poggi descrisse il seminterrato all'epoca dei fatti, non venne fatta menzione di una consolle nella zona della tavernetta. Solo nel 2017, quando Sempio venne iscritto per la prima volta nel registro degli indagati, la posizione della PlayStation diventa l'ambiente seminterrato. È possibile che su questo dettaglio gli investigatori tornino con attenzione, anche facendo riferimento alle foto scattate all'epoca. A questo dettaglio si aggiunge quello delle tre telefonate fatte da Sempio la mattina del 13 agosto 2007, poco prima che venisse trovato il corpo.
È plausibile supporre che Sempio fosse a conoscenza dell'assenza da casa di Marco Poggi, destinatario della sua ricerca, che era in vacanza con i genitori. Ci sono ancora molti nodi da sciogliere per la procura di Pavia, che sta lavorando ad alta intensità su questo caso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.