Cronaca giudiziaria

"Trasferito a Milano". L'anarchico Cospito lascia il carcere di Sassari

L'insurrezionalista verrà spostato nelle prossime ore nel carcere di Opera, su indicazione dei medici della Asl di Sassari. Non cambierà tuttavia il suo regime carcerario del 41-bis, sul quale è in corso uno scontro

"Trasferito a Milano". L'anarchico Cospito lascia il carcere di Sassari

Sarà trasferito dal carcere di Sassari a quello di Opera, a Milano. L'anarchico Alfredo Cospito lascerà nelle prossime ore il penitenziario di massima sicurezza di Bancali, secondo quanto si apprende dal suo difensore Flavio Rossi Albertini. Lo spostamento del detenuto ed ex militante della Fai (Federazione Anarchica Informale) è stato deciso dai medici della Asl di Sassari, in stretto contatto con il Dap diretto da Giovanni Russo. Il trasferimento è stato motivato da ragioni mediche, a seguito del deteriorarsi delle condizioni di salute dell'insurrezionalista, che sta digiunando da oltre cento giorni contro l'applicazione nei suoi confronti del 41-bis e contro la possibilità che la sua condanna a vent'anni di reclusione possa trasformarsi in ergastolo ostativo.

Cospito trasferito nel carcere di Opera

"Cospito sarà ricoverato nel padiglione del Servizio assistenza intensificata della struttura carceraria meneghina di Opera in considerazione del suo stato di salute", ha spiegato l'avvocato Flavio Rossi Albertini. Al Sai sono destinati i detenuti affetti da gravi patologie. Ieri il medico di fiducia dell'anarchico, Angelica Milia, aveva sostenuto che il 55enne fosse a "rischio fibrillazione", in considerazione del suo calo ponderale. Per questo ne aveva sollecitato il trasferimento. Il carcere di Opera dove Cospito sarà accolto nelle prossime ore è dotato di un raggio destinato alla degenza dei detenuti malati, il cosiddetto Csi (Centro Sanitario Interno), che invece non aveva il penitenziairio di Sassari. Nel caso in cui le condizioni del recluso dovessero precipitare tanto da richiedere un ricovero, verrebbe trasferito all'ospedale San Paolo, collegato all'istituto carcerario.

Cospito resta al 41-bis

Il cambiamento di struttura tuttavia non avrà alcuna conseguenza sul regime carcerario riservato all'anarchico, che verrà mantenuto anche a Milano. Nelle ultime settimane la discussione sulla proporzionalità della pena era tornata in primo piano, con il coinvolgimento delle istituzioni. In particolare, i legali di Cospito avevano presentato un'istanza di revoca del 41 bis al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, fondata su "fatti nuovi, non sottoposti alla cognizione del tribunale di sorveglianza di Roma". Sul caso dell'anarchico pescarese è stato anche presentato un ricorso in Cassazione.

L'attacco anarchico ai diplomatici

Intanto la vicenda ha avuto contraccolpi violenti con un'escalation preoccupante. Durante la manifestazione degli anarchici avvenuta sabato scorso a Roma si erano registrati scontri e ora la procura capitolino ha aperto de fascicoli di indagine dopo le azioni di matrice anarchica contro il consolato italiano a Barcellona e contro l'auto di un funzionario dell'ambasciata italiana a Berlino. I procedimenti sono all'attenzione dei magistrati dell'antiterrorismo, che hanno affidato le indagini agli agenti della Digos e ai carabinieri del Ros. Lo scorso dicembre alcuni anarchici avevano piazzato una molotov nei pressi dell'abitazione del primo consigliere dell’ambasciata italiana in Grecia, Susanna Schlein. L'attentato incendiario (che fortunatamente non aveva colpito la diplomatica) era stato rivendicato dagli anarchici come gesto a sostegno di Cospito.

Meloni: "Lo Stato non deve farsi intimidire"

"Credo che lo Stato non si debba fare intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari", aveva affermato in mattinata il premier Giorgia Meloni, a margine della presentazione del progetto Polis di Poste Italiane, proprio in merito agli episodi legati al caso Cospito. La vicenda verrà affrontata anche nell'odierno Consiglio dei Ministri.

Caso Cospito, l'informativa nel Cdm odierno

"Oggi pomeriggio informerò il Consiglio dei ministri sulle informative adottate dal ministero degli Esteri per garantire la sicurezza di tutte le nostre sedi diplomatiche, di tutti i nostri diplomatici e per garantire la sicurezza dello stesso ministero degli Affari esteri.

Noi abbiamo chiesto ai Carabinieri del ministero degli Esteri di rinforzare la sicurezza di tutte le nostre sedi diplomatiche ed abbiamo chiesto attraverso le persone che si occupano di sicurezza di tutte le nostre sedi diplomatiche, Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, di chiedere maggior sorveglianza e maggiori controlli per quanto riguarda la protezione delle nostre sedi diplomatiche e consolari in tutto il mondo, soprattutto dove si temono di più rischi", ha comunicato il ministro degli esteri Antonio Tajani.

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