La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio immediato per Charles Francis Kaufmann, ritenuto l'autore del duplice omicidio di Villa Pamphili. L'uomo è accusato di aver ucciso, strangolandola, la compagna Anastasia Trofimova e qualche giorno dopo di aver soffocato la figlioletta Andromeda, 14 mesi. Nell'inchiesta coordinata dal procuratore Giuseppe Cascini, il pm Antonio Verdi contesta al cittadino californiano anche l'accultamento di cadavere, le aggravanti dei motivi futili e abietti, la minorata difesa delle vittime, il viconcolo della relazione affettiva e della discendenza in relazione alla figlia.
L'autopsia
I corpi senza vita di mamma e figlia vennero trovati lo scorso 7 giugno nel parco storico della Capitale, a distanza di pochi metri l'una dall'altra. Secondo quanto emerso dall'autopsia, Anastasia Trofimova, 28enne siberiana, sarebbe morta per "asfissia violenta", ovvero per soffocamento. Nella relazione medico legale firmata dal consulente della procura Vincenzo Arena si evidenziano "stravasi ematici in alcuni dei prelievi effettuati in corrispondenza dei tessuti molli anteriori del collo, e nello specifico nei prelievi attribuibili alle aree anatomiche peri-ioidea e tiroidea". Stessa drammatica sorte sarebbe toccata anche alla piccola Andromeda.
Le tracce biologiche sul sacco
Gli accertamenti genetico-forensi avrebbero rilevato la presenza di tre tracce biologiche sul sacco che copriva il cadavere di Trofimova, una delle quali sarebbe riconducibile all'indagato. Ad incastrare Kaufmann ci sarebbero anche le immagini estrapolate dalla telecamere di sorveglianza e le testimonianze di quattro persone - tre ragazzi e una donna - che hanno raccontato agli investigatori di aver visto il 46enne introdursi a Villa Pamphili, in piena notte, con una bambina in braccio. La piccola sarebbe stata in una posizione definita dai testimoni come "innaturale".
La versione di Kaufmann
Dopo aver ucciso la compagna e la figlioletta, il 46enne era fuggito in Grecia, dove poi è stato rintracciato e arrestato il 13 giugno scorso.
Kaufmann, che si spacciava per un regista di rinomata fama ed era solito utilizzare l'alias di Rexal Ford, si è sempre professato innocente. Due settimane fa è stato al centro di alcuni disordini nel carcere di Rebibbia, dove si trova recluso dopo l'estradizione. Secondo quanto ricostruito, avrebbe minacciato gli agenti e tentato di aggredirli.