Cronaca internazionale

La Francia ribolle: un milione in piazza contro Macron

Disordini in tutto il Paese, dove un milione di persone stanno manifestando contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. Licei occupati e scontri tra la polizia e i black bloc a Parigi

La Francia ribolle. Un milione in piazza contro Macron: scontri a Parigi
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La Francia scende in piazza per il nono giorno di mobilitazione contro la riforma delle pensioni voluta dal presidente Emmanuel Macron. A Parigi, epicentro della protesta contro il capo dell'Eliseo, sono in corso scontri tra i manifestanti e la polizia. Il corteo, diretto a Opera, è partito alle ore 14:00 da place de la Bastille e place de la République, dove le forze dell'ordine hanno fatto ricorso a gas lacrimogeni per disperdere la folla che lanciava oggetti contro gli agenti. L'arrivo al teatro, sede del celebre Balletto, è avvenuto intorno alle 17:30.

Secondo le autorità francesi alle ore 15:00 si erano riversati in tutto il Paese 413mila manifestanti, una cifra simile a quella del 7 marzo, quando in 506mila hanno protestato in tutta la Francia. Il sindacato Cgt (Confédération générale du travail) sostiene di aver radunato 3 milioni e mezzo di persone solo oggi. Le forze di sicurezza avevano stimato inizialmente che a fine giornata ci sarebbero stati tra i 600 e gli 800 mila manifestanti. La statistica ufficiale arriva però in serata, quando il ministero dell'Interno francese annuncia più di un milione di dimostranti, mentre la gendarmeria francese avverte che almeno un migliaio di "elementi radicali" (black bloc) hanno messo a ferro e fuoco la capitale francese. La prefettura di Parigi ha reso noto che per le strade della capitale avrebbero sfilato 119 mila manifestanti.

Manifestazioni e scontri con la polizia: cosa succede in Francia

Disordini sono stati segnalati anche nella cittadina settentrionale di Rennes. Nel capoluogo bretone i gendarmi hanno fatto uso degli idranti su un gruppo di facinorosi a volto coperto che ha incendiato i bidoni della spazzatura. Tensioni con le forze dell'ordine ci sono state anche a Lione, Marsiglia, Tolosa, Bordeaux, Nantes, Le Havre e Rouen. Nella capitale, così come nel resto del Paese, sono stati occupati numerosi licei. Come riporta Le Figaro, il numero totale di incidenti nelle scuole ammonterebbe a 148.

A Lorient sono stati assaltati l'ufficio della prefettura e il commissariato. "Tali atti non possono restare impuniti", ha detto il ministro dell'Interno Gerald Darmanin, che ha riferito di alcuni feriti nella città costiera della Bretagna. La polizia francese ha comunicato a Bfm Tv di aver fermato finora 26 persone negli scontri. Diversi i feriti, tra cui un poliziotto trasportato d'urgenza in ospedale dopo essere stato colpito alla testa con un pavé e una donna con un pollice amputato.

Resterebbe confermata invece la visita ufficiale di re Carlo III del Regno Unito, in programma domenica 26 marzo a Parigi. 10 Downing Street fa sapere infatti che il sovrano britannico dovrebbe recarsi in Francia indipendentemente dalle proteste odierne. "Non siamo al corrente di nessun cambio di piani", ha dichiarato un portavoce del governo di Londra.

Ma il caos ha investito, ancora una volta, la capitale. Stamattina la strada per l'aeroporto Charles De Gaulle e la stazione ferroviaria della gare de Lyon sono state prese di mira e bloccate. Tutto questo in un contesto di crescente degrado: a causa dello sciopero dei netturbini, infatti, Parigi nelle ultime settimane è stata letteralmente invasa dai cumuli di immondizia. E nel frattempo la fornitura di elettricità è stata per giunta interrotta. Le immagini che arrivano da oltralpe richiamano alla mente le proteste dei gilet gialli che hanno interessato la Francia tra il 2018 e il 2019. All'epoca, tuttavia, l'Eliseo si arrese e avviò un dialogo con i cittadini.

Rivolta contro Macron

Il bersaglio delle critiche dei francesi è sempre lo stesso: Emmanuel Macron. Il governo francese stavolta ha scelto la linea dura e ha deciso di scavalcare il parlamento invocando l'art. 49 della costituzione, grazie al quale è stata approvata la nuova riforma previdenziale che alzerà l'età pensionistica dai 62 ai 64 anni. Il Presidente si è mostrato intransigente in un intervento televisivo trasmesso nella giornata di ieri, mercoledì 22 marzo, durante il quale ha chiuso la porta a un ulteriore dibattito sulla legge. "Entrerà in vigore entro la fine dell'anno", ha assicurato il leader de La République En Marche, il partito centrista che ha perso la maggioranza assoluta alle ultime elezioni legislative nel 2022.

L'opposizione al presidente sta invece partecipando e fomentando le manifestazioni nel Paese. Jean-Luc Mélenchon, di France Insoumise (sinistra radicale), ha invitato i cittadini francesi a "mettere tutta la loro forza nella battaglia" contro la riforma delle pensioni, e a non farsi intimidire dal pugno duro del macronismo. Il governo presieduto da Elisabeth Borne, la premier contestata con la Marsigliese durante la votazione (poi bypassata) della riforma, è sopravvissuto per soli 9 voti alla mozione di sfiducia presentata il 20 marzo scorso.

Intanto, la tanto deturpata riforma approda nelle mani dei giudici del Conseil constitutionnel, la corte costituzionale francese. I senatori socialisti, ecologisti e comunisti hanno fatto ricorso denunciando l'inadeguatezza dell'iter parlamentare scelto per l'approvazione della legge.

Inoltre, lamentano i parlamentari della gauche, l'attivazione degli articoli 47 e 49 della costituzione rappresenterebbe una "violazione dei requisiti di chiarezza e sincerità del dibattito parlamentare".

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