"Incursione di aerei cinesi: stato di massima allerta". Dove si rischia l'escalation

La tensione è alle stelle intorno alle Senkaku. Tokyo è in stato di massima allerta in seguito ad alcune intrusioni condotte da aerei cinesi nei cieli delle isole (rivendicate da Pechino)

"Incursione di aerei cinesi: stato di massima allerta". Dove si rischia l'escalation
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Aerei, elicotteri e pure navi. La tensione è alle stelle intorno alle Senkaku, isole giapponesi situate nella prefettura di Okinawa e rivendicate dalla Cina con il nome di Dayou. Tokyo è in stato di massima allerta in seguito ad alcune recenti intrusioni condotte da velivoli cinesi nello spazio aereo territoriale del Giappone intorno alle richiamate Senkaku. Quasi in contemporanea, e sempre nella medesima area, alcune imbarcazioni di Pechino hanno ripetutamente fatto il loro ingresso nelle acque nipponiche. Se situazioni del genere dovessero continuare a verificarsi, temono le autorità giapponesi, la Cina potrebbe rafforzare le proprie rivendicazioni sulle isole mentre le Forze di autodifesa di Tokyo sarebbero costrette a rispondere. Ma cosa è successo di preciso?

Intrusione di un aereo: tensione tra Giappone e Cina

Lo scorso 3 maggio un elicottero cinese è entrato nello spazio aereo giapponese per circa 15 minuti nei pressi delle Senkaku, dopo essere decollato da una nave della Guardia Costiera Cinese. Il motivo? A quanto pare Pechino voleva avvertire un aereo privato giapponese che si era avvicinato alle isole contese. "Si è trattato di un nuovo tentativo di dimostrare con i fatti che la Cina rivendica il territorio delle isole Senkaku", ha spiegato una fonte governativa giapponese al quotidiano Yomiuri Shinbun. Il Capo di Gabinetto, Yoshimasa Hayashi, ha spiegato che l'aereo stava sorvolando la zona durante un'escursione turistica e che il governo aveva chiesto alla compagnia aerea di valutare la sicurezza di tale volo.

Dal 2012 in poi i velivoli del Dragone hanno invaso lo spazio aereo giapponese quattro volte, e tre di questi casi si sono verificati proprio nei pressi delle isole Senkaku. Durante una riunione congiunta delle divisioni degli affari esteri del Partito Liberal Democratico, molti partecipanti hanno chiesto al governo di prepararsi ad affrontare ulteriori intrusioni del Dragone. L'ex ministro della Difesa, Minoru Kihara, ha sottolineato che le intrusioni fanno parte di una strategia ben precisa, attraverso la quale Pechino mira a raggiungere gradualmente un obiettivo più ampio attraverso una serie di azioni su piccola scala. "Dobbiamo seriamente valutare come impedire che ciò accada", ha affermato Kihara.

Le isole al centro delle tensioni

La Cina ha inviato navi governative nella zona delle Senkaku per 175 giorni consecutivi. Pochi giorni fa la Guardia Costiera giapponese ha avvistato un'imbarcazione da ricerca cinese che calava un oggetto a forma di tubo nelle acque della zona economica esclusiva nipponica, a circa 235 chilometri a nord-nord-est dell'isola di Taisho, una delle Senkaku. Il mezzo è stato contattata via radio e sollecitato a interrompere tale attività. Pare che il suo equipaggio stesse conducendo ricerche oceanografiche senza previo consenso.

In merito all'ultima vicenda il ministero degli Esteri giapponese ha fatto sapere di aver presentato una "protesta molto severa" a Pechino. In un comunicato si è definito l'incidente un' "intrusione nello spazio aereo territoriale del Giappone" e il governo cinese è stato esortato a garantire misure preventive.

A sua volta la Cina ha protestato con Tokyo per la violazione del proprio spazio aereo attorno alle isole da parte di un aereo civile giapponese, spiegando di essere "fortemente insoddisfatta" per la "grave violazione della sovranità della Cina" da parte del Giappone. La Guardia Costiera Cinese ha riferito di aver "immediatamente preso le misure di controllo necessarie (nei confronti dell'aereo privato ndr), in conformità con la legge".

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