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"Islamici radicali": Putin indica i responsabili dell'attentato e cerca il mandante

Secondo Vladimir Putin l'attacco terroristico al Crocus City Hall di Mosca è stato compiuto da islamisti radicali ma "bisogna capire chi è il mandante"

"Islamici radicali": Putin indica i responsabili dell'attentato e cerca il mandante
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Vladimir Putin è tornato a parlare dell’attentato al Crocus City Hall di Mosca affermando per la prima volta che è stato commesso da non meglio specificati estremisti islamici. Nel suo discorso il presidente russo non ha fatto menzione dell’Isis, che ha rivendicato la responsabilità dell’attacco nel quale sono morte 139 persone, e ha citato Stati Uniti e Ucraina, spiegando che gli Usa stanno cercando di convincere tutti che dietro l’accaduto non ci sarebbe traccia di Kiev. Il capo del Cremlino ha inoltre fatto presente che i terroristi hanno cercato di fuggire in Ucraina pur, come detto, avendo sostenuto che i responsabili sono "estremisti radicali".

Le parole di Putin sull’attentato di Mosca

"Sappiamo che il crimine è stato commesso per mano degli estremisti islamici, la cui ideologia lo stesso mondo islamico combatte da secoli", ha dichiarato Putin citato dall’agenzia russa Ria Novosti. Il presidente russo ha quindi proseguito spiegando che gli Stati Uniti "attraverso diversi canali" stanno cercando di "convincere tutti" che "non c'è traccia di Kiev" dietro all'attentato terroristico di Mosca e che "si tratta dell'Isis". Il riferimento non è casuale, visto che Putin intende fare chiarezza su chi siano i mandanti dell’attacco. "Sappiamo per mano di chi è stata commessa questa atrocità contro la Russia e il suo popolo. Siamo interessati a chi sia il mandante", ha spiegato.

A tal proposito il leader del Cremlino ha detto che occorre capire per quale motivo i terroristi "hanno cercato di andare in Ucraina dopo aver commesso il crimine" e "chi li aspettava lì". Secondo Putin chi ha pianificato l'attacco "voleva seminare panico e disordine nella società" ma "hanno incontrato l'unità e la determinazione a resistere". Putin ha quindi posto una domanda retorica alla quale nessuno ha fin qui fornito una valida risposta: "Dobbiamo rispondere alla domanda: perché i terroristi hanno cercato di fuggire in Ucraina" dopo l'attacco al Crocus City Hall di Mosca, "chi li aspettava lì?".

A caccia del mandante

Secondo Reuters, il neo eletto capo di Stato della Russia ha affermato che l' attentato di Mosca è "parte degli attacchi del regime di Kiev alla Russia". Putin ha ammesso che gli attacchi sono stati commessi dallo Stato Islamico, ma ha aggiunto che gli inquirenti non sanno "chi li ha ordinati". "Ci interessa sapere chi ne trarrà vantaggio", ha detto Putin, aggiungendo che l'attacco è un "atto di intimidazione".

La Casa Bianca ha più volte ribadito che l'Isis è "l'unica responsabile" dell'attacco e che questo non ha "nessuna connessione con l'Ucraina", il resto è "propaganda del Cremlino". Intanto, le vittime dell'attentato sono salite a 139, mentre altre tre persone sono state arrestate con l'accusa di aver partecipato all'attacco terroristico, portando a sette il numero totale degli arrestati. "Durante l'interrogatorio e in tribunale hanno ammesso la loro colpevolezza e hanno fornito testimonianze dettagliate sulle circostanze del crimine, sui mandanti e sulle persone che hanno collaborato alla preparazione dell'attacco terroristico", ha in ogni caso riferito Putin.

Il presidente russo ha parlato anche della guerra in Ucraina. Secondo Putin la controffensiva ucraina è fallita, le forze armate russe mantengono l'iniziativa su tutta la linea di contatto.

"La loro pubblicizzata controffensiva è completamente fallita, questo è già riconosciuto da tutti, le forze armate russe mantengono l’iniziativa lungo l’intera linea di contatto di combattimento e tutte le misure adottate dal nemico per stabilizzare il fronte non portano al successo", ha concluso il capo del Cremlino.

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