"L'inverno non rallenterà la controffensiva". E Kiev sfonda le linee a Sud

L'esercito ucraino sfonda le linee a sud. Prosegue la controffensiva ucraina mentre Kiev promette: la fine dell'estate non fermerà l'avanzata.

"L'inverno non rallenterà la controffensiva". E Kiev sfonda le linee a Sud

La controffensiva ucraina procede a grandi passi dopo una lentezza iniziale che aveva accompagnato tutta la scorsa primavera. L'esercito di Kiev ha sfondato le linee russe nel sud dell'Ucraina, nei pressi di Verbove. A riferirlo alla Cnn il generale Oleksandr Tarnavskiy, a capo della controffensiva. I progressi sono stati più lenti del previsto, con un territorio fortemente minato, ma nelle ultime settimane Kiev ha compiuto progressi sul campo soprattutto nella regione di Zaporizhzhia. Secondo il generale, la fine dell'estate e l'arrivo dell'inverno non fermerà la controffensiva delle forze di Kiev.

La lentezza della controffensiva ucraina: le ragioni di Kiev

Tarnavsky, nella stessa intervista alla Cnn ha ammesso tuttavia che i suoi uomini stanno procedendo "non così velocemente come ci aspettavamo, non come nei film sulla Seconda guerra mondiale". "La cosa importante è non perdere l'iniziativa", ha aggiunto. Sulla lentezza della controffensiva si era dibattuto a lungo negli scorsi mesi, adducendo la ragione, ora alla debolezza di Kiev, ora all'impenetrabilità delle linee di difesa russe. Poche settimane fa si era espresso sulla questione il blasonato generale Usa Mark Arnold: nella sua lunga filippica rivolta verso la sua Washington, le colpe sarebbero da imputarsi all’amministrazione Biden e al modo in cui starebbe gestendo il supporto agli aggrediti.

Il generale, infatti, si è scagliato contro le accuse spedite all’indirizzo delle milizie di Volodymyr Zelensky, responsabili di uno sfondamento che tardava a venire. Una vera controffensiva, nella sua visione, non potrà arrivare prima di un anno: la riscossa, infatti, dovrà attendere l’arrivo della maggior parte delle attrezzature che Washington ha in serbo, per poter fare davvero la differenza sul campo. La scarsità di mezzi corazzati, i campi minati e la mancanza di superiorità aerea, infatti, sono limiti fisiologici dell'esercito ucraino che ora sembra registrare piccoli progressi quotidiani.

Gli attacchi di Kiev in Crimea

Solo nelle ultime ore, la controffensiva ha fatto registrare un ulteriore punto a segno per Kiev: l'attacco ucraino di ieri al quartier generale della flotta russa del Mar Nero a Sebastopoli, nella Crimea occupata, è avvenuto durante una riunione della leadership della flotta: lo ha reso noto su Telegram l'esercito di Kiev aggiungendo che in seguito all'operazione "decine di terroristi" sono morti e sono rimasti feriti, tra cui i vertici della flotta del Mar Nero. L'esercito non specifica se anche i comandanti della flotta siano tra le vittime.

Da parte sua, il capo dell'intelligence militare ucraina, Kyrylo Budanov, aveva dichiarato a Voice of America che nell'attacco sono morte almeno 9 persone e 16 sono rimaste ferite, inclusi generali russi. Ieri sera il canale Telegram Crimean Wind aveva riportato la notizia della morte del comandante della flotta del Mar Nero, l'ammiraglio Viktor Sokolov. Interpellato da Voa sulle sorti di Sokolov, Budanov non ha confermato la notizia affermando che al momento non ci sono informazioni sulle condizioni dell'ammiraglio. Nel frattempo, la notizia della morte del comandante è stata cancellata su Wikipedia. Secondo Budanov "tra i feriti c'è il colonnello generale Alexander Romanchuk, in condizioni molto gravi" e anche "il tenente generale Oleg Tsekov è privo di sensi". Nessun commento invece sulle voci della morte del comandante della flotta russa. Mosca ieri, subito dopo l'attacco, aveva semplicemente riferito di un soldato risultava disperso.

Tarnavskiy è tornato anche sugli attacchi in Crimea. "Il successo delle operazioni offensive non sta solo nella distruzione del nemico che si ha di fronte, ma anche nella distruzione dei punti in cui si concentrano equipaggiamenti e personale e sta soprattutto nella distruzione dei centri di comando". "Portare disorganizzazione nelle loro forze distruggendo i loro centri di comando crea confusione sul campo di battaglia", ha aggiunto, sottolineando come in Crimea ci sia un'alta concentrazione di equipaggiamenti militari russi. "Sappiamo da dove colpiscono", ha detto. E, dopo che l'esercito ucraino ha confermato l'esito favorevole di un attacco odierno contro il quartier generale della Flotta del Mar Nero a Sebastopoli, in Crimea, il generale ha aggiunto: colpire la Flotta del Mar Nero "ci dà speranza per il futuro".

La controffensiva ucraina e la visione di Washington

Nonostante le indiscrezioni che annunciano l'arrivo di un numero limitato di Atacms armati con bombe a grappolo, richiesta reiterata dal presidente ucraino da circa un anno, persiste un notevole divario tra le intenzioni del presidente Zelensky e le aspettative degli strateghi americani su quali dovrebbero essere adesso le priorità di Kiev nella guerra contro la Russia: lo scrive oggi il New York Times. Durante la sua visita a Washington il leader ucraino ha ribadito che le forze del Paese riconquisteranno la città orientale di Bakhmut entro la fine dell'anno. Ma questa dichiarazione, commenta l'Nyt, "mostra l'abisso tra Kiev ed i pianificatori americani della guerra, secondo i quali l'Ucraina dovrebbe concentrarsi di più sul sud".

Ora i risultati a sud iniziano ad arrivare.

Contrariamente alle aspettative degli analisti militari occidentali, da Kiev si afferma che l'Ucraina continuerà a combattere durante l'inverno senza sosta. Il presidente russo Vladimir Putin, ha inoltre sostenuto Zelensky, sospenderà invece le operazioni perché "sta perdendo troppe truppe".

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