L'enigma dei droni sulle basi Raf: indagini tra sospetti di spionaggio estero

Investigazioni congiunte tra Ministero della Difesa britannico e autorità Usa in corso, con stretta riservatezza operativa per tutelare la sicurezza nazionale e prevenire rischi di spionaggio nel sistema difensivo Nato

L'enigma dei droni sulle basi Raf: indagini tra sospetti di spionaggio estero
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Nel novembre 2024, un episodio dai toni enigmatici ha scosso alcune delle più rilevanti basi aeree britanniche, suscitando profonde preoccupazioni in ambito di sicurezza nazionale e internazionale. Diverse unità di droni non identificati sono state avvistate sorvolare le installazioni della Royal Air Force (RAF) di Lakenheath, Mildenhall e Feltwell, situate nell’Inghilterra orientale e utilizzate dalla United States Air Force (Usaf). Questa serie di incursioni ha innescato un’indagine congiunta tra le autorità britanniche e statunitensi, senza tuttavia chiarire ancora natura, origine e obiettivi di tali attività.

Cosa sappiamo

Tra il 20 e il 22 novembre 2024 sono stati rilevati numerosi “small unmanned aerial systems” (Uas), ovvero droni di dimensioni contenute e configurazioni variabili, impegnati in sorvoli sopra e nei dintorni delle basi RAF di Lakenheath, Mildenhall e Feltwell. Le autorità statunitensi hanno confermato che la presenza di questi velivoli senza pilota è stata intermittente e variabile nel numero, ma che non sono stati riscontrati impatti diretti su personale o infrastrutture critiche. I comandi militari hanno mantenuto un costante monitoraggio degli spostamenti di questi dispositivi, adottando misure di sicurezza appropriate, sebbene i dettagli operativi non siano stati divulgati per ragioni di sicurezza. Parallelamente, il Ministero della Difesa britannico ha riaffermato l’efficacia delle proprie capacità di contrasto ai droni, sottolineando l’impegno nel proteggere i siti strategici da minacce emergenti.

Un crocevia strategico nel cuore dell’Europa

Le basi coinvolte rivestono un’importanza particolare nella proiezione militare degli Stati Uniti sul continente europeo. RAF Lakenheath, situata nella contea del Suffolk, ospita il 48th Fighter Wing, unica ala di F-15 di stanza in Europa, mentre RAF Mildenhall e RAF Feltwell completano la rete di installazioni che rappresentano fulcri operativi di primaria rilevanza per le missioni Nato. La storia recente di queste basi è segnata da episodi di sicurezza significativi, quali il tentativo di irruzione a Mildenhall nel 2017 e la condanna per terrorismo associata a un complotto contro personale Usa a Lakenheath nel 2016. Questi precedenti potrebbero far percepire una permeabilità che richiede una sorveglianza rigorosa, in un contesto in cui la gamma delle minacce si amplia includendo attacchi convenzionali e asimmetrici.

La dimensione politica e geopolitica

La gravità del fenomeno ha oltrepassato i confini operativi per approdare all’agone politico, come dimostra la recente interrogazione parlamentare presentata da Gregory Campbell, rappresentante del Democratic Unionist Party per East Londonderry. Campbell ha formalmente chiesto al Ministero della Difesa se fosse stata identificata la fonte delle attività di droni osservate nelle basi di RAF Lakenheath, Mildenhall e Feltwell nel novembre 2024. Il 12 giugno 2025, il Sottosegretario Parlamentare al Ministero della Difesa, Luke Pollard, ha risposto che la Polizia del Ministero della Difesa sta conducendo le indagini, lavorando in stretta collaborazione con alleati e autorità civili, ma che per ragioni di sicurezza operativa e in virtù della natura ancora aperta dell’inchiesta non è possibile fornire ulteriori dettagli.

Questo scambio parlamentare sembra evidenziare non solo la complessità e delicatezza della situazione, ma anche le rilevanti implicazioni geopolitiche. Le basi britanniche, parte integrante della rete Nato, infatti, rappresentano obiettivi sensibili in uno scenario internazionale caratterizzato da crescenti tensioni tra grandi potenze. L’assenza di una chiara attribuzione delle responsabilità alimenta ipotesi di attività di spionaggio o di tentativi di sondare le vulnerabilità del sistema di difesa occidentale, mettendo in luce la crescente sfida rappresentata dall’uso strategico di droni in operazioni di intelligence e azioni di disturbo non convenzionali.

Indagini in corso e necessità di riservatezza operativa

Dall’analisi emerge che i vertici britannici hanno affidato ai reparti investigativi del Ministero della Difesa il compito di condurre un’approfondita indagine sulle incursioni dei droni, in collaborazione con partner internazionali ed autorità civili competenti. Per tutelare la sicurezza operativa e garantire l’efficacia dell’inchiesta, però, le informazioni divulgate sono state limitate e al momento non sono state rese note ulteriori evidenze.

Il caso, quindi, per ora, rimane avvolto in un alone di incertezza, alimentando scenari che spaziano da semplici attività di sorveglianza ad azioni di spionaggio di matrice estera, con un’attenzione particolare alle nuove minacce rappresentate dall’uso non regolamentato e militare dei sistemi aerei senza pilota.

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