Cronaca internazionale

Ong, Geo Barents prende a bordo 74 migranti ma continua il pattugliamento

Dopo ore di "bastone" davanti alla Libia la Geo Barents non chiede il porto: migranti costretti a stare ancora in mare fino al raggiungimento della piena capacità della nave

Ong, Geo Barents prende a bordo 74 migranti ma continua il pattugliamento

Da più giorni, tre navi delle Ong navigano nel Mediterraneo centrale. Anzi, parlare di navigazione appare forse esagerato considerando che battono costantemente lo stesso tratto di mare. Louise Michel, Geo Barents e Humanity 1, infatti, più che navigare, pattugliano le acque internazionali davanti alle coste della Libia. Fanno sentire la loro presenza con un'azione discreta ma non troppo, perché a guardare le rotte che tracciano il dubbio è che siano quasi in attesa che qualcosa avvenga. E qualcosa, ieri pomeriggio, è avvenuto.

Attorno alle 17 del pomeriggio di ieri, infatti, la nave Geo Barents ha recuperato 74 migranti che hanno dichiarato di essere partiti dalla Libia nella notte di sabato e di aver viaggiato per circa 15 ore prima di essere trovati dalla nave della Ong. Geo Barents ha ora ripreso il suo pattugliamento davanti alle coste libiche, tenendo le persone recuperate nel pomeriggio di ieri a bordo, invece di chiedere un porto. Non è dato sapere per quanti giorni Geo Barents intende navigare ancora davanti alle coste libiche, ma è lecito supporre (considerando le precedenti missioni) che non cerchino un porto finché la nave non avrà raggiunto almeno la sua massima capacità.

Geo Barents
Screenshot da Vesselfinder

Giorni che i migranti recuperati nel pomeriggio di ieri trascorreranno a navigare avanti e indietro davanti alle coste libiche e che verranno aggiunti al computo dei giorni che le Ong faranno quando si lamenteranno che i Paesi dell'Europa mediterranea, o meglio l'Italia, non vogliono aprire i loro porti. Eppure, come da loro stessi dichiarato, le condizioni meteomarine non sono buone in quel tratto di Mediterraneo, quindi perché non portare immediatamente le persone a terra, se dichiarano essere questa la loro mission? Nel frattempo, si registra anche una manovra congiunta da parte delle navi Louise Michel e Humanity 1 per motivi sconosciuti.

Intanto, il ministro Matteo Piantedosi ha dichiarato al quotidiano Libero che il governo guidato da Giorgia Meloni sta lavorando a un nuovo decreto flussi: "È una questione di grande importanza: anche l'Europa deve fare la propria parte. Sono temi di grande complessità ma servono al più presto risposte concrete, in primo luogo per evitare tragedie del mare". E in merito all'azione delle Ong, il ministro dell'Interno ha aggiunto: "Si è discusso anche della necessità di introdurre meccanismi di maggior coordinamento delle operazioni nel Mediterraneo che avvengono da parte di navi private".

L'obiettivo è quello di limitare la presenza di irregolari in Europa, limitando le partenze dall'Africa e prendendo il controllo dei flussi migratori, ora in mano agli scafisti.

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