Spunta il Project Spare Tire: ecco il piano della Cina per vincere la guerra hi-tech con gli Usa

Huawei e altre aziende cinesi hanno lanciato un'iniziativa per aiutare il settore nazionale dei semiconduttori a raggiungere un tasso di autosufficienza del 70% entro il 2028. La sfida tecnologica tra Cina e Usa entra nel vivo

Spunta il Project Spare Tire: ecco il piano della Cina per vincere la guerra hi-tech con gli Usa
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Lo scontro tecnologico tra Stati Uniti e Cina è entrato nel vivo. È un testa a testa silenzioso, molto meno appariscente del duello commerciale, ma comunque altamente strategico. Cosa succede? Da un lato abbiamo Washington che cerca di limitare i progressi di Pechino, dall'altro il gigante asiatico sta investendo ingenti risorse economiche nel tentativo di rafforzare il proprio comparto hi-tech. Il Dragone, in particolare, sta intensificando gli sforzi per costruire un ecosistema nazionale di intelligenza artificiale (Ia) che possa funzionare senza la tecnologia occidentale, in vista di una prolungata competizione tecnologica con gli Usa. In questo frangente stanno giocando un ruolo fondamentale varie aziende cinesi, in primis Huawei.

Lo scontro hi-tech Usa-Cina

Washington ha cercato di rallentare il progresso cinese nell'intelligenza artificiale attraverso controlli sulle esportazioni e altre restrizioni che limitano l'accesso di Pechino al capitale, al talento e alle tecnologie avanzate statunitensi. In una certa misura, ha spiegato il Wall Street Journal, queste restrizioni hanno funzionato. Ma la Cina sta reagendo con crescenti sforzi per diventare più autosufficiente nel campo dell'Ia, dandosi una spinta che potrebbe in definitiva renderla meno vulnerabile alle pressioni statunitensi. Ebbene, molte di queste iniziative sono state esposte in una conferenza sull'intelligenza artificiale conclusasi questa settimana a Shanghai, che le autorità cinesi hanno utilizzato come vetrina per prodotti privi di tecnologie statunitensi.

La conferenza ha fatto seguito a una serie di annunci e investimenti in Cina volti a potenziare le sue capacità di Ia, tra cui una rapida espansione nella produzione di energia e nella formazione professionale. La vittoria nella corsa globale in questo settore mette in palio una posta in gioco molto alta. Gli Stati Uniti hanno ancora un vantaggio iniziale, con la Silicon Valley che ospita i modelli di Ia più popolari e i chip più potenti. Pechino invece sta avanzando ma per il sorpasso definitivo sul rivale il gigante asiatico ha bisogno di maneggiare chip di ultima generazione.

Il progetto di Huawei

La più grande sfida della Cina in materia di intelligenza artificiale consiste, appunto, nel superare le difficoltà nell'approvvigionamento dei chip più avanzati al mondo. Washington ha tagliato fuori la Cina da alcuni dei semiconduttori più sofisticati di Nvidia, nonché dalle macchine utensili avanzate utilizzate per realizzare chip all'avanguardia, restrizioni che molti esperti ritengono continueranno a frenare la Cina. Huawei, per esempio, sta contribuendo a guidare gli sforzi per superare queste restrizioni. Qualche mese fa l'amministratore delegato dell'azienda di Shenzhen, Ren Zhengfei, ha parlato a Xi Jinping del Project Spare Tire (Progetto Ruota di scorta), un'iniziativa coordinata con altre 2.000 aziende per aiutare il settore cinese dei semiconduttori a raggiungere un tasso di autosufficienza del 70% entro il 2028.

Huawei è riuscita a combinare i migliori chip disponibili per eguagliare le prestazioni di alcuni sistemi informatici americani.

Questo sta aiutando le aziende locali a raggiungere alcuni degli stessi obiettivi informatici degli Stati Uniti, come l'addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa all'avanguardia, sebbene consumi più energia rispetto ai chip statunitensi. Gli analisti di Morgan Stanley prevedono che entro il 2027 la Cina avrà l'82% dei chip di intelligenza artificiale prodotti da produttori nazionali, rispetto al 34% del 2024.

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