
Gli Stati Uniti sono preoccupati per il rafforzamento dei legami tra la Cina e vari governi dell'Africa. In particolare il Pentagono monitora con attenzione l'addestramento che Pechino sta fornendo ad alcuni alti ufficiali militari del Continente Nero, in aggiunta alla vendita di armi e alla consegna di aiuti a numerosi governi locali. Fonti dell'esercito statunitense sono convinti che Pechino abbia intenzione di replicare i suoi programmi di formazione con il personale africano, in modo tale da incrementare la propria influenza nella regione a discapito di quella di Washington. "Stanno cercando di replicare ciò che sappiamo fare meglio nel nostro programma IMET", ha dichiarato il generale Michael Langley, a capo del Comando statunitense per l'Africa (AFRICOM) riferendosi al tentativo cinese di imitare lo US International Military Education and Training, un piano di addestramento che fornisce formazione basata su sovvenzioni a personale militare e civile straniero.
L'allarme degli Usa
L'avvertimento di Langley è arrivato in concomitanza con il nuovo approccio adottato dall'amministrazione Trump, che ha smesso di fornire aiuto militare ai governi africani preferendo spingere affinché i Paesi diventino autosufficienti. La Cina sembrerebbe però essersi inserita in questo vuoto diventando un'importante fornitrice di equipaggiamento militare, soprattutto nel Sahel, dove i leader locali si stanno allontanando dai loro partner occidentali per avvicinarsi al Dragone. Certo, gli Stati Uniti hanno addestrato migliaia di ufficiali militari africani e continuano a farlo, ma i numeri sono stabili o in calo. Al contrario, Pechino ha intensificato la sua formazione.
Il mese scorso, per esempio, il gigante asiatico ha ospitato quasi 100 giovani ufficiali militari africani in carriera provenienti da 40 Paesi del continente, nell'ambito della strategia a lungo termine volta ad approfondire i legami di difesa in tutta la regione. Al vertice del Forum sulla cooperazione Cina-Africa tenutosi lo scorso anno a Pechino, il presidente cinese Xi Jinping si è impegnato a invitare in Cina 500 giovani ufficiali africani e ad addestrare 6.000 militari africani nel corso dei tre anni fino al 2027. La Cina fornirà poi 1 miliardo di yuan in aiuti militari nell'ambito degli sforzi per promuovere la sua Global Security Initiative.
Le mosse della Cina in Africa
Secondo David Shinn, ex ambasciatore statunitense in Burkina Faso ed Etiopia e attuale professore alla Elliott School of International Affairs della George Washington University, sia gli Stati Uniti che la Cina hanno fornito formazione per molti anni al personale militare africano a vari livelli della loro carriera. Tuttavia, negli ultimi anni il numero di persone formate negli Usa è rimasto relativamente stabile, al contrario di quanto accaduto con l'addestramento a Pechino. "Questo è ciò che preoccupa gli Stati Uniti", ha spiegato Shinn, aggiungendo che entrambi i Paesi comprendono il valore di fornire addestramento militare e di esercitare una potenziale influenza su un settore così importante della società africana.
Langley ha affermato che uno degli incarichi che gli è stato affidato dal Segretario alla Difesa Pete Hegseth è quello di "affrontare le ambizioni militari del Partito Comunista Cinese sul continente".
Cosa significa agli occhi degli Usa? Semplice: nel caso in cui i Paesi africani dovessero allontanarsi dal patrocinio degli Stati Uniti in favore dei prodotti e delle partnership commerciali cinesi, la Cina potrebbe esercitare un'influenza maggiore in loco, anche in termini di cooperazione militare.