"Aveva 170 proiettili, pronto per la fuga". Nuovi dettagli sul killer di Roma

Il killer di Fidene è stato trovato in possesso di 170 proiettili e anche di un secondo caricatore. Quando è stato bloccato aveva uno zaino con vestiti e 6mila euro: voleva scappare

"Aveva 170 proiettili, pronto per la fuga". Nuovi dettagli sul killer di Roma

Claudio Campiti, l’uomo che nella mattinata di domenica 11 dicembre ha sparato e ha ucciso a colpi di pistola tre donne che stavano partecipando a una riunione di condominio del consorzio ValleVerde, all’interno di un gazebo in via Monte Giberto a Fidene, quartiere a nord-est di Roma, era in possesso di un totale di 170 proiettili e anche di un secondo caricatore. Secondo quanto reso noto, i proiettili esplosi sono stati 7-8, altri sette erano ancora nel caricatore e 155 sono stati trovati addosso al 57enne.

Cosa aveva nello zaino

A Claudio Campiti la procura di Roma contesta, oltre al triplice omicidio volontario con le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi, anche il pericolo di fuga. A quanto si apprende infatti, quando è stato bloccato subito dopo la sparatoria aveva con sé sia il passaporto che uno zaino con dentro alcuni indumenti e 6mila euro in contanti. Per questo motivo il pubblico ministero di Roma Giovanni Musarò ha indicato nel decreto di fermo il pericolo di fuga. Il pm di turno contesta a Campiti anche il triplice tentato omicidio, in riferimento alle persone rimaste ferite, e il porto abusivo di armi. Al killer era stato infatti negato il porto d'armi. Il parere negativo era giunto in merito grazie alle informazioni fornite dai carabinieri del luogo dove viveva, in provincia di Rieti, che avevano riferito delle liti in atto con il Consorzio.

Chi sono le vittime e i feriti

Sono tre le donne rimaste vittime della furia omicida del killer, e quattro sono i feriti, di cui una donna in gravissime condizioni. Tutti sono legati a quel Consorzio ValleVerde che era considerato dal 57enne come il suo peggior nemico, e contro il quale ha aperto il fuoco dopo aver sottratto una pistola al poligono di tiro di Tor di Quinto, messo sotto sequestro. A morire sono state Elisabetta Silenzi, 55 anni, la segretaria contabile del Consorzio; la consigliera Sabina Sperandio, di 71 anni; e infine Nicoletta Golisano, 50 anni, revisore dei conti, che conosceva ed era amica del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Ci sono anche quattro feriti, di cui una in gravi condizioni, Fabiana De Angelis di 50 anni, rimasta ferita al cranio che si trova adesso in rianimazione al Sant'Andrea, in costante monitoraggio, dopo essere stata operata; al Pertini è stato portato invece il 65enne Carlo Alivernini, che è stato colto da un malore ma non ha avuto complicanze ed è stato dimesso; Silvio Paganini, l’uomo di 67 anni che

ha bloccato Campiti saltandogli addosso ed è rimasto ferito al volto è stato portato al Policlinico Gemelli, dov’è tuttora ricoverato; Bruna Marelli, 80 anni, ferita al torace e ricoverata al Policlinico Umberto I.

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