
A cinque giorni dalla notizia che ha terremotato la metropoli, prende ufficialmente la parola ol sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il quale è intervenuto in Consiglio comunale per parlare dell'inchiesta giudiziaria sull'urbanistica che ha scosso l'amministrazione meneghina e che lo vede indagato. All'interno dell'aula era presente anche l'assessore alla Rigenerazione urbana, Giancarlo Tancredi, per il quale la Procura ha chiesto i domiciliari, e che aveva già pronta una lettera di dimissioni, ufficialmente rassegnate nel pomeriggio. Il primo cittadino ha ribadito la propria estraneità ai fatti e si è detto pronto a proseguire il suo mandato a Palazzo Marino fino alla primavera 2027, dopo avere incassato il sostegno del Partito Democratico. I dem, al termine di un lungo incontro tenuto nella serata di ieri, avevano confermato il loro appoggio al sindaco, invitandolo tuttavia a fornire dei "segnali di cambiamento per rispondere ai nuovi bisogni della città". Le indagini sulla gestione dell'urbanistica possono diventare così "un'occasione per ripartire".
"Tutto ciò che ho fatto in queste due sindacature si è sempre esclusivamente passato sull'interesse dei cittadini milanesi - ha esordito Sala in Consiglio -. Non esiste una singola azione che possa essere attribuita a mio personale vantaggio: le mie mani sono pulite". Parlando nel dettaglio delle accuse mossegli dalla procura di Milano e rispondendo dei motivi delle proprie iniziative politiche e istituzionali, l'ex commissario di Expo 2015 passa al contrattacco. Prima punta punta il dito contro le modalità della magistratura con cui "indagini riservate sono diventate pubbliche": una frase che fa scatenare applausi dal pubblico presente. "Ricordo a chi approfitta pubblicamente della mia situazione che... oggi a me, domani a te", prosegue Sala. Poi, il battibecco personale con il consigliere di Fratelli d'Italia Enrico Marcora dopo la seguente frase pronunciata dal sindaco: "Se vi abbandonate agli schiamazzi d'aula per avere una foto in cronaca locale sortirà sicuramente il suo effetto. Se lo fate per destabilizzarmi non c'è dubbio che questo non avrà alcun effetto, perché nella mia vita ho vissuto diversi momenti difficili".
Marcora, a quel punto tenta più volte di interrompere il discorso dell'ex manager, venendo redarguito dalla presidente del Consiglio comunale; Elena Buscemi. Sala non ci sta e si rivolge direttamente a lui: "Al consigliere Marcora che ha ritenuto di avere un momento di fama pubblicando una mia fotografia da galeotto vorrei dire che ho segnalato il suo gesto ai vertici del suo partito, al presidente del Consiglio e al presidente del Senato". Un messaggio che provoca un lungo botta e risposta tra i due: "È una minaccia?", chiede retoricamente Marcora, specialmente dopo un altro passaggio dell'intervento di Sala: "Ora starò a vedere se la forza politica a cui ha aderito, l'ennesima a cui ha aderito, le farà fare carriera, vorrà dire che condivide e appoggia il suo comportamento. Sennò significherà che il partito che governa la nostra nazione ha integrità". Dopo qualche minuto di tensione, la situazione si placa.
Beppe Sala conferma che il sui coinvolgimento nelle indagini "è fonte di grandissima sofferenza". Tuttavia, ritiene che la coalizione di governo locale di centrosinistra abbia "proferito un indirizzo progressista a ciascuna problematica. Guardiamo il compito che ci siamo assunti nei confronti di Milano quando siamo stati eletti e noi abbiamo il dovere di mantenere gli impegni assunti: fare crescere Milano su una strada che tiene insieme ragioni di sviluppo e sostegno di chi fa fatica", sottolinea il primo cittadino. "La velocità a cui corre Milano abbisogna a correzioni continue" e non tutto ciò che "abbiamo fatto aveva tutti i crismi della perfezione". In ogni caso, "mai nulla è stato risparmiato per riequilibrare il tema dello sviluppo economico con quello degli interessi pubblici", ha detto Sala, aggiungendo che la città deve fronteggiare il tema del caro affitti: "Dobbiamo fronteggiare il problema del costo per abitare" a Milano, "e agire con energia sul ripristino degli appartamenti sfitti nel nostro patrimonio residenziale".
Dal piano straordinario casa all'impegno per lo stadio l'amministratore eletto nel 2016 e nel 2021 con l'alleanza guidata dal Pd ha indicato gli elementi da portare avanti a Milano dicendo che "se su queste basi la maggioranza c'è, io ci sono con tutta la passione, la voglia, l'amore per la città di cui sono capace". Sala, infatti, non nega di avere "pensato seriamente alla possibilità di non andare avanti. Sono sedici anni che ho dato professionalmente e umanamente tutto quello che ho a Milano".
In queste ore, se il sindaco trova ancora "energie per proseguire non è per mia ambizione ma per un motivo più semplice, il vero insegnamento dato da mio padre quando ha capito che non avrei proseguito nella sua occupazione: 'dai quello che vuoi nella vita, scegli il lavoro che vuoi, ma sappi che io ti guarderò e vorrò essere certo che tu stia facendo il tuo doverè. E io oggi sono più certo che mai di continuare in questo incarico", ha concluso Sala al termine della sua mezz'ora di discorso.