Ultim'ora
Autonomia, ok dalla Cassazione al referendum per abrogazione
Ultim'ora
Autonomia, ok dalla Cassazione al referendum per abrogazione

Luca Traini si qualifica a un concorso di poesia per detenuti: ma il Pd si oppone

Luca Traini aveva avuto il via libera dalla magistratura di sorveglianza per partecipare ad un concorso di poesia a Jesi. Secondo l'avvocato Giulianelli, la retromarcia sarebbe avvenuta a causa delle preoccupazioni del sindaco Pd in merito ad eventuali proteste

Un primo piano di Luca Traini
Un primo piano di Luca Traini
00:00 00:00

Il garante delle Marche per i diritti della persona non ha risparmiato una dura critica al Partito Democratico, nelle scorse ore. Il motivo? La mancata presenza di Luca Traini alla fase finale di un concorso di poesie riservato ai detenuti, al quale il trentatreenne marchigiano avrebbe dovuto partecipare dopo aver avuto l'ok dalla magistratura di sorveglianza. Questa la curiosa vicenda che arriva da Jesi (una cittadina situata nella provincia di Ancona) e che ha per protagonista proprio Traini, condannato per aver sparato a sei richiedenti asilo il 3 febbraio del 2018. Il diretto interessato dichiarò a tal proposito di aver agito per vendicare la morte di Pamela Mastropietro, per il cui omicidio è stato condannato il nigeriano Innocent Oseghale. Traini sta comunque scontando la pena nel penitenziario anconitano di Montacuto e in questo periodo avrebbe peraltro dato segnali di ravvedimento.

In carcere ha inoltre scoperto la poesia, partecipando al "Campionato italiano Lips". E visto che un suo componimento poetico si è piazzato al terzo posto nelle fasi preliminari del concorso, secondo il regolamento avrebbe dovuto cimentarsi nelle semifinali fissate in una delle piazze principali di Jesi, salendo su un palco allestito nell'ambito del festival di poesia "La punta della lingua". Sarebbe stata oltretutto la sua prima esibizione in piazza ed era anche arrivato il parere positivo del Tribunale di Sorveglianza. Alla fine però, su quel palco Traini non è mai salito. E secondo Giancarlo Giulianelli, garante per i diritti della persona nonchè avvocato difensore dello stesso Traini durante il processo, alla base del dietrofront ci sarebbero state le preoccupazioni del sindaco PD di Jesi, Lorenzo Fiordelmondo. Il primo cittadino temeva a quanto pare l'insorgere di potenziali problemi di ordine pubblico, legate in particolare ad eventuali manifestazioni da parte dei centri sociali (legate anche ad altre vicende).

Traini avrebbe peraltro dovuto leggere ai presenti una poesia che certificherebbe il suo cambiamento. E su queste basi, nel ringraziare la magistratura di sorveglianza, Giulianelli ha attaccato duramente l'amministrazione PD di Jesi per quella che reputa una decisione ideologica e discriminatoria.

"Una scelta presa per motivi ideologici su una persona che ha avviato un percorso di recupero importante e ha già usufruito di permessi premio - ha dichiarato l'avvocato al quotidiano Il Resto del Carlino - credo che gli scrupoli dell’amministrazione siano dovuti al fatto che si tratta proprio di Traini, e mi dispiacerebbe se questo episodio finisse per incidere sul percorso educativo suo e di altri. Mi sembra deprecabile che la Costituzione possa essere ostaggio dei centri sociali".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica