Cronaca locale

Milano, telecamera e cellulari per il quiz della patente: indagati 4 cinesi

La polizia ha denunciato quattro persone tra 36 e 43 anni che hanno tentato di raggirare i commissari d'esame della Motorizzazione Civile

Milano, telecamera e cellulari per il quiz della patente: indagati 4 cinesi

Non è la prima volta che accade - e probabilmente non sarà nemmeno l'ultima - ma la tentata truffa messa in atto da quattro cittadini cinesi per essere promossi al test della patente è sempre esilarante. Una telecamera e due cellulari per ognuno dei due quarantenni che dovevano affrontate il quiz sarebbero serviti per avere le risposte dai suggeritori (due loro connazionali di 36 e 43 anni) e non sbagliare nemmeno una domanda. Peccato per loro che il solito metodo utilizzato per raggirare i commissari d'esame non sia andato a buon fine. Nei giorni scorsi, infatti, gli agenti del commissariato Bonola (Milano), coordinati dal dirigente Antonio D'Urso, hanno indagato i furbastri, pizzicati in flagrante mentre stavano mettendo in pratica l'imbroglio all'esame per la patente.

La tecnologia si evolve e quindi stop alle vecchie presunte truffe cartacee che avevano spopolato anche nei quiz della televisione: anche in quelle italiana. Come dimenticare di quando Mike Bongiorno scoprì in diretta tv, durante il suo TeleMike, che una delle concorrenti aveva degli strani bigliettini in cui erano presenti delle possibili risposte relative all'argomento che aveva portato nel gioco finale, ovvero Guglielmo Marconi. Ai giorni nostri, anche lei avrebbe potuto puntare tranquillamente farsi suggerire da uno smartphone.

L'inchiesta della polizia sulla patente

L'indagine dei poliziotti di via Falck si è concentrata su enti e associazioni che rilasciano gli attestati per il superamento dell'esame di lingua italiana: un documento indispensabile per il permesso di soggiorno e la patente di guida. D'intesa con la Motorizzazione Civile, gli investigatori hanno posto la propria attenzione in particolare sulle posizioni di alcuni cinesi, che nei giorni precedenti avevano presentato la domanda per sostenere il test da privatisti. Così, in meno di tre settimane, ne sono stati bloccati quattro, i quali, "tramite la strumentazione celata sotto gli abiti, ricevevano dall'esterno di via Cilea le risposte esatte ai 30 quiz d'esame".

La telecamera era stata nascosta all'altezza del petto e mostrava le domande a scelta multipla al suggeritore. Quest'ultimo rispondeva tramite due telefoni cellulari attaccati alle gambe dell'esaminando: a seconda del segnale di vibrazione che veniva ricevuto o sulla gamba destra o su quella sinistra, il privatista indicava V per vero o F per falso, superando così "abilmente" l'esame per accedere alla prova pratica.

L'inchiesta giudiziaria è ancora in corso per individuare altre responsabilità e accertare eventuali altri casi simili al fine di superare le prove teoriche per il conseguimento della patente.

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