Cronaca nera

Bambina scomparsa, spunta l'intercettazione del nonno: "Kata è in Perù"

La piccola Kataleya Alvarez, scomparsa due mesi fa a Firenze, sarebbe stata rapita "per errore" e portata dai sequestratori in Perù. A sostenerlo è il nonno della bambina, in una telefonata intercettata nei giorni scorsi

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La piccola Kataleya Alvarez sarebbe tornata in Perù, dopo esser stata sequestrata per errore lo scorso giugno. Questi gli ultimi aggiornamenti, in ordine cronologico, legati alla scomparsa della bimba di cinque anni che viveva insieme alla madre e al fratello all'interno dell'ex-Hotel Astor di Firenze. Gli inquirenti stanno continuando ad indagare, per quanto ad oltre due mesi dalla sua sparizione non si hanno più tracce della giovanissima. Un'assenza di indizi concreti che si spiegherebbe con il trasferimento all'estero di Kata: secondo quanto riportato oggi dal quotidiano La Repubblica, la bambina sarebbe già stata riportata in Perù dai suoi sequestratori. E gli investigatori, dal capoluogo toscano, hanno per questo motivo preso contatti con la polizia peruviana. A far prendere quota a questa pista sarebbe stata una telefonata, intercettata nei giorni scorsi, fra il padre e il nonno di Kataleya.

Argomento della conversazione fra i due sarebbe stato proprio la scomparsa di Kataleya. E il nonno, detenuto in un penitenziario peruviano, avrebbe rassicurato il figlio circa la sorte della minore: avrebbe sì confermato l'opzione-rapimento, ma a suo avviso i suoi sequestratori l'avrebbero portata via per errore. Un'eventualità che, va detto, era stata presa in considerazione anche dalla procura fiorentina, sin dai giorni immediatamente successivi allo scorso 10 giugno (accanto a quella che porta ad un sequestro per ritorsione per "il racket degli affitti"). Gli esponenti delle forze dell'ordine erano poi riusciti a ricostruire l'itinerario dei rapitori, i quali a quanto pare sarebbero passati dal cortile interno all'ex-Astor per sbucare in un punto privo di telecamere. Le ricerche per ritrovare la piccola non hanno come detto dato esito positivo, ma la ragione sarebbe semplice: a detta del nonno, l'avrebbero portata in Sud America.

"È già qui in Perù, ci penso io - la rassicurazione dell'uomo, durante la telefonata al padre di Kata - sta bene, l’hanno rapita per errore". Chi indaga procede con la dovuta cautela, perché già nelle scorse settimane altre piste che sembravano solide hanno invece finito con l'arenarsi. Questa sembra però poggiare su basi più concrete e a breve potrebbero esserci novità. Nel frattempo va poi avanti l'indagine parallela, quella che vede indagato lo zio di Kataleya insieme ad altre tre sudamericani: sono accusati in buona sostanza di gestire il racket degli affitti nell'ex-albergo occupato e di aver aggredito l'ecuadoregno che lo scorso maggio si gettò da una finestra dello stabile.

Dagli interrogatori dei giorni scorsi non sarebbero però emerse prove legate al "caso" di Kataleya.

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