Cronaca nera

"Ma che madre sei?", "Lasciami stare". Quei messaggi prima dell'omicidio di Giulia Tramontano

La lite per il rossetto trovato in macchina e quella decisione di lasciarlo il 25 maggio. Gli ultimi giorni di Giulia Tramontano prima di essere uccisa a coltellate, insieme al bambino che portava in grembo, dal fidanzato Alessandro Impagnatiello

"Ma che madre sei?", "Lasciami stare. Quei messaggi prima dell'omicidio di Giulia Tramontano

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"Ma che madre sei?", "Accetta la mia decisione". Quei messaggi prima dell'omicidio di Giulia Tramontano

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"E vuoi trovare tranquillità mettendomi da parte? Ma veramente prima ancora di far nascere un bambino tu vuoi già dividerci? Vuoi farlo nascere con due genitori separati? MA CHE MADRE SEI! Ma te lo chiedi?" Sono questi i messaggi inviati da Alessandro Impagnatiello due giorni prima di uccidere la sua fidanzata, Giulia Tramontano, 29enne incinta da 7 mesi del suo bambino. La ragazza gli aveva chiesto dei chiarimenti riguardanti un rossetto che aveva trovato in macchina e, dinanzi alla mancata risposta del ragazzo, gli aveva comunicato la sua decisione di lasciarlo: "Accetta la mia decisione e chiudiamo discorso. Non voglio altre discussioni, frustrazioni, ansie e rabbia continua, lasciami stare. Non sono felice e vorrei ritrovare la mia tranquillità. Basta".

Segnata da sospetti sempre più forti riguardo a un possibile tradimento da parte del suo fidanzato, Giulia ha continuato a ribadire il fatto di non volere più stare insieme a una persona di cui non si poteva fidare: "Io non voglio più combattere e vivere una vita non soddisfatta al fianco della persona sbagliata. Non ho fiducia in te e non ne avrò mai. Ormai il vaso è rotto. Ed io non voglio sistemarlo". A queste parole il ragazzo ha poi risposto: "Non ti fa per nulla onore parlare così, per niente proprio".

Tra questo scambio, avvenuto il 25 maggio e quel tragico 27 maggio in cui poi avvenne il delitto, i messaggi sembrano di un tono più tranquillo, parlano della visita dal veterinario del loro gatto, di alcuni documenti che dovevano essere controllati. Si arriva poi al giorno del confronto tra Giulia e l'altra ragazza, ovvero il giorno dell'omicidio: "Sei vergognoso Alessandro. Non esiste persona peggiore di te". Dallo scambio in chat risulta chiaro che, grazie all'incontro, Giulia fosse riuscita a ricostruire alcuni eventi che in passato non le quadravano: "Wow. 20.05.23 eri a spassartela. Sei un cane" e quanta fosse la sua rabbia: "E gran pezzo di m***a che non sei altro, quella è casa MIA e tu non devi farci entrare nessuno hai capito?! Quanto fai schifo alla ragazza umana".

L'ultima parte della chat mostra uno sfogo di rabbia, di dolore per il tradimento, con Giulia che chiede al suo fidanzato di rimanere fermo dov'è, sul posto del lavoro, dove aveva intenzione di raggiungerlo per parlare dell'accaduto, insieme all'altra ragazza. Ma lui nel frattempo cerca di farle cambiare idea: "Va che io sto finendo e arrivo a casa. Non creiamo casini sul posto di lavoro che non serve a nulla", mentre lei lo rassicura: "Tranquillo andiamo in una via affianco".

Seguono poi gli ultimi due messaggi inviati da Giulia al suo fidanzato prima dell'incontro fatale, avvenuto a casa dei due e mandati a pochi secondi di distanza l'uno dall'altro: "Sto tornando a casa.

", "Fatti trovare".

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