La trasmissione Dentro la notizia, condotta su Canale 5 da Gianluigi Nuzzi fornisce alcune indiscrezioni su chi potrebbe essere sentito a stretto giro dalla procura di Brescia, la quale sta indagando su un’ipotesi di corruzione che ha messo sotto la lente Mario Venditti, ovvero il pm che nel 2017 chiese l’archiviazione per Andrea Sempio nell’ambito dell’inchiesta sul delitto di Garlasco.
Dovrebbero essere sentiti a Brescia gli avvocati che seguivano Sempio nel 2017, ovvero Massimo Lovati, Federico Soldani e Simone Grassi. Molto probabile l’audizione inoltre della pm Giulia Pezzino, titolare del fascicolo dell’indagine su Sempio del 2017. Sarebbe invece imminente l’ascolto come testimone della dottoressa Laura Barbaini, che è stata sostituto procuratore generale a Milano.
“Preciso, a beneficio di tutti, che Andrea Sempio non ci consta che sia coinvolto in quell’indagine - ha commentato, raggiunto dall’inviato, l’attuale avvocato di Sempio Liborio Cataliotti - Non ho titolo per parlarne. Quello che so lo apprendo da voi della stampa. È giusto che si indaghi se un pizzino o chissà cos'altro ha ingenerato sospetti. Non credo che ciò sposti di una virgola la lettura rispetto alle risultanze probatorie e scientifiche che stiamo facendo nel processo che ci interessa, cioè quello in cui è indagato Andrea Sempio”.
Cataliotti, con “pizzino”, si riferisce a una nota scritta da Giuseppe Sempio e ritrovata dagli inquirenti durante il sequestro di maggio 2025. Sul biglietto c’era scritto “Venditti gip archivia x 20.30. euro”: i Sempio hanno sempre affermato che quelle cifre si riferissero a marche da bollo, mentre lo spostamento di 43mila euro rinvenuto sul loro conto nel 2017 sarebbe legato al cachet degli avvocati.
In questi giorni, dopo che lo scorso venerdì l’indagato si è prestato a fornire delle misurazioni antropometriche, l’opinione pubblica si sta concentrando sulla possibile riscrittura della scena del crimine, legata al confronto tra le misurazioni con la Bpa, nonché con le ferite riportate da Chiara Poggi il giorno in cui fu uccisa, il 13 agosto 2007.
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A questo proposito, Cataliotti ha aggiunto: “Voi siete informatissimi sul processo, è perfettamente inutile che racconti gli antefatti.
Vado direttamente al punto: stiamo facendo null'altro che la replica o l'interfaccia rispetto a ciò che da un lato fanno gli inquirenti - rilievi della professoressa Cattaneo e verosimili intuibili verifiche conseguenti, non in contraddittorio - e perizie (uso il plurale perché sono più inquisiti), genetiche ma non solo, nell'incidente probatorio. Facciamo ciò che fanno gli inquirenti, facciamo ciò che fanno i periti del giudice, lo facciamo privatamente cercando di sposare i dati scientifici con quelli legali, giuridici”.