
S'infittisce di dubbi e misteri il giallo di Villa Pamphili a Roma. L'uomo indagato per l'omicidio della bimba di pochi mesi trovata accanto al corpo senza vita della madre all'interno parco capitolino, lo scorso 7 giugno, si chiama Francis Kaufmann e ha 46 anni. E dunque "Rexal Ford" sarebbe solo un alias che avrebbe utilizzato verosimilmente per non essere identificato (i motivi per i quali avrebbe utilizzato un passaporto falso, ma comunque valido, non sono ancora chiari). Intanto dai verbali dell'inchiesta, coordinata dal pm Antonio Verde e dall'aggiunto Giuseppe Cascini, spuntano le dichiarazioni di un testimone, forse una delle ultime persone ad aver visto il sedicente regista in compagnia della piccina.
Il testimone
Secondo quanto apprende il Corriere della Sera da fonti investigative, il testimone avrebbe incrociato Kaufmann alle ore 18.12 del 5 giugno, due giorni prima del ritrovamento dei cadaveri. "Era ubriaco e barcollante, con una bottiglia di vino in una mano e la bambina in lacrime sull'altro braccio", ha raccontato l'uomo agli agenti della squadra mobile. E ancora: "A un certo punto l'ha appoggiata sul sedile di uno scooter in sosta". Altre due persone avrebbero notato il sedicente regista con la bimba, che pare indossasse un vestino rosa. Lo stesso che è stato trovato in un cestino dei rifiuti, non distante dal corpicino esanime.
Il gip: "Efferatezza ed elevata capacità criminale"
Kaufamann è indagato per l'omicidio della bambina, che sarebbe morta per strangolamento, e l'occultamento del cadavere della madre di quest'ultima. Gli investigatori ipotizzano che abbia assistito al decesso della donna, che durante un controllo di polizia aveva sostenuto essere sua moglie, e poi l'avrebbe spogliata "con il chiaro intento di depistare le indagini". Una condotta che, secondo gli inquirenti, sarebbe indicativa di "una elevata capacità criminale ed una pervicace volontà di portare a termine il suo disegno criminoso". Inoltre "l'efferatezza congenita allo strangolamento della bambina - mette nero su bianco il gip Flavia Costantini - non lascia adito a dubbi sulla pericolosità dell'uomo". Il 46enne viene descritto come "una persona non in grado di controllare i suoi impulsi verso soggetti indifesi, come una bambina di neanche un anno".
I precedenti dell'indagato e la richiesta di estradizione
L'uomo, fermato lo scorso venerdì sull'isola di Skiathos, in Grecia, avrebbe manifestato la volontà di essere processato negli Stati Uniti, Paese che ha lasciato nel 2021. In passato è stato arrestato cinque volte per violenza domestica e aggressioni, scontando in totale 120 giorni di carcere. Nei prossimi giorni i giudici ellenici si esprimeranno sulla richiesta di estradizione in Italia.
Intanto continuano le indagini degli investigatori capitolini: l'indentità della giovane donna, forse originaria dell'Est Europa, resta ancora sconosciuta. Così come non sono ancora note le cause decesso, che restano avvolte in un macabro mistero.