Cronaca nera

Si oppone alle nozze combinate. L'orrore in casa: le botte dei genitori

La 19enne indiana picchiata e minacciata dai familiari. Ora si trova in una struttura protetta, ma l'avvocato lancia l'allarme: "Ha rischiato la fine di Saman, è ancora in pericolo"

Si oppone alle nozze combinate. L'orrore in casa: le botte dei genitori

Due giorni fa, il giudice del tribunale di Modena ha stabilito per la famiglia della giovane l'obbligo di mantenersi ad almeno trecento metri di distanza da lei e dal fidanzato. Per quanto si trovi adesso in una struttura protetta, la ragazza è per il momento costretta a seguire le lezioni scolastiche da remoto in via precauzionale e resta ancora in pericolo. Ne è convinta Barbara Iannuccelli, legale della diciannovenne indiana picchiata e minacciata di morte dai parenti per aver rifiutato il matrimonio combinato. E poco importa che l'adolescente, residente nella provincia di Modena, si fosse invaghita comunque di un ventitreenne connazionale: secondo l'accusa, il padre e i familiari non avrebbero comunque accettato la sua scelta ed avrebbero più volte minacciato lei e il giovane compagno (che adesso vorrebbe sposare).

Stando a quanto riportato dalla stampa locale, i genitori, la nonna e una zia della ragazza risultano indagati per maltrattamenti e non possono avvicinarsi nè contattare la coppia. Una misura che potrebbe però non bastare, soprattutto per tutelare l'incolumità della diciannovenne. "Siamo riusciti a trasferirla in un ambiente protetto, ad avere i documenti, a far scattare un’indagine e ottenere il divieto di avvicinamento alla coppia - ha dichiarato l'avvocato al quotidiano Il Resto del Carlino, non nascondendo però una certa preoccupazione - ma tutto ciò basterà? Le staranno davvero lontani? Pericolo c’è sempre, tanto che ora la ragazza non sta frequentando la scuola in presenza, ma andiamo avanti un passo alla volta". La ragazza non è quindi tornata a vivere in una situazione di normalità, ancora per il momento.

Ma la tragedia che ha portato qualche anno fa alla morte di un'altra giovanissima di origini straniere, Saman Abbas, avrebbe a quanto sembra indotto gli inquirenti ad adottare ulteriori accorgimenti. Ed è stata la stessa Iannuccelli a darne un esempio: la diciannovenne era infatti decisa a tornare momentaneamente a casa di persona per riprendersi i documenti, proprio come aveva fatto Saman. Alla fine sono però stati i poliziotti a compiere l'operazione, proprio per ridurre al minimo ogni rischio. “I genitori le chiedevano ogni giorno la data del diploma perché volevano portarla in India con la forza non appena diplomata – ha chiosato il legale – le avevano già impacchettato i vestiti. Ora la ragazza potrà avere un permesso di soggiorno svincolato da quello del padre. Lei, come Saman, era decisa ad andare a casa a riprendersi i documenti.

E forse avrebbe fatto la stessa fine".

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