Cronaca nera

I balli sulle panchine, le molestie, poi l'omicidio: il giudice lasciò libero il senzatetto nigeriano

Il 37 enne nigeriano che ha tolto la vita, sabato scorso, a Iris Setti all'interno di un parco cittadino di Rovereto era già noto alle forze dell'ordine per quanto commesso in passato: ecco gli episodi di violenza e perché non è stato espulso in tempo

I balli sulle panchine, le molestie, poi l'omicidio: il giudice lasciò libero il senzatetto nigeriano

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I balli sulle panchine, le molestie, poi l'omicidio: ma il giudice lasciò libero il senzatetto nigeriano

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La vicenda choc di Rovereto dove un uomo di 37 anni di origini nigeriane, Nweke Chukwuka, ha ucciso sabato sera la 61enne Iris Setti all'interno di un parco doveva e poteva essere evitata espellendo l'uomo dal nostro Paese già quando si aggirava molesto per le vie del Comune di quasi 40mila abitanti in Trentino-Alto Adige. Come abbiamo visto sul Giornale.it, in città era già conosciuto per numerosi precedenti che lo avevano visto protagonista di molestie ai danni degli abitanti oltre a tutte le volte in cui è stato sorpreso ubriaco a ballare e urlare sulle panchine cittadine.

Quali sono i precedenti

Il senzatetto e uomo violento si era già reso protagonista di numerosi episodi, il più grave di tutti avvenuto praticamente un anno fa: lo scorso 21 agosto, infatti, aveva aggrettito numerosi passanti e danneggiato molte auto parcheggiate in via Benacense, un'arteria centrale di Rovereto. Come ricostruisce il Corriere, come se non bastasse nello stesso giorno aveva fatto irruzione in un locale minacciando la clientela presente con pezzi di vetro di una bottiglia rotta. Ma non è ancora finita qui: perché tra i suoi atti di vandalismo ha anche provocato danni a un'auto dei carabinieri per poi concludere la sua follia aggredendo un ciclista che, malaugaratamente, stava passando nella stessa strada dove si trovava l'uomo.

I filmati hanno certificato che l'uomo era sempre più pericoloso tant'é che dopo aver provato a offendere con calci e pugni le forze dell'ordine è stato arrestato con le accuse di resistenza e violenza a pubblico ufficiale oltre a danneggiamento aggravato. Sposato, l'uomo ha messo piede nel nostro Paese nel 2006: ha tre figli che risiedono a Rovereto. Dopo il carcere, era obbligato alla firma quotidiana presso i Carabinieri di Rovereto dove si era sempre recato fino agli eventi tragici di sabato scorso. Oltre al danno, però, ecco la beffa: il nigeriano voleva un altro permesso di soggiorno che gli era stato prontamente negato ma, purtroppo, non si è riusciti a espellerlo dal nostro Paese prima che togliesse la vita a una donna.

"Perché era libero?"

"L'omicidio di Iris Setti in un parco pubblico di Rovereto ad opera del senza dimora fissa Chukwuka Nweke merita delle risposte. Nweke si era già reso protagonista di violente aggressioni e di resistenza alla forza pubblica, perché poteva circolare liberamente?": la domanda è stata posta dal senatore e capogruppo di Forza Italia in Commissione Giustizia, Pierantonio Zanettin, che su questo caso di cronaca nera ha depositato un'interrogazione al ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. "Il semplice obbligo di firma a cui, stando alle cronache giornalistiche, era sottoposto Nweke è una misura decisamente inadeguata a tutelare la sicurezza dei cittadini a fronte della pericolosità del soggetto. È perciò indispensabile capire perchè nei suoi confronti non siano stati disposti l'espulsione e il trattenimento in un Centro di permanenza per i rimpatri.

Chiediamo al ministro Piantedosi di fare chiarezza sulla vicenda", ha concluso.

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