
Una caduta accidentale oppure causata dalla somministrazione di droga? In attesa dei risultati degli esami tossicologici, resta ancora avvolto nel mistero il caso della morte di Simona Cinà, 20 anni, giovane atleta siciliana conosciuta nel circuito pallavolistico, ritrovata senza vita nella piscina di una villa privata di Bagheria (Palermo) all'alba del 2 agosto, al termine di una festa di laurea organizzata da alcuni amici. I primi risultati dell'autopsia hanno confermato la morte per annegamento, di una ragazza che faceva anche nuoto e che – come confermato dagli accertamenti medico-legali – non soffriva di patologie particolari e non è deceduta per infarto. Del caso si è occupato il programma Incidente Probatorio - Cronache d’estate, in onda sul canale 122 Fatti di Nera.
Sulla vicenda la Procura di Termini Imerese ha aperto un’indagine, poiché al momento non è chiaro se Simona sia finita sott’acqua e sia annegata dopo aver avuto un malore per cause naturali o se a provocarlo sia stata l’assunzione involontaria di droga o alcol. Per accertarlo, sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici, previsti nei prossimi giorni, insieme a quelli radiologici. Oltre al malore, al vaglio degli inquirenti c’è anche l’ipotesi che Simona possa essere scivolata vicino alla piscina, abbia sbattuto la testa e abbia perso i sensi. Dall’esame esterno sul corpo sarebbe emerso un piccolo segno sotto la nuca e un lieve trauma cranico.
Alla festa erano presenti circa 80 ragazzi, mentre al momento della scoperta del cadavere e dei tentativi di soccorso erano una ventina: tutti i partecipanti sono stati già identificati, alcuni sono stati anche interrogati. Nel frattempo, i carabinieri hanno sequestrato diverso materiale, tra cui bicchieri e molte bottiglie di alcolici (tra cui ben 25 di gin). “Ci aspettiamo di avere maggiori certezze dagli esami – ha dichiarato l’avvocato Mario Bellavista, uno dei legali della famiglia Cinà – perché potrebbe essere stata una festa normale con un incidente normale, ma potrebbe anche essere successo qualcosa di grave”.
“È innegabile – ha detto l’avvocato Valerio Lombardi – che sia necessario attendere gli esiti di questi esami. Era una giovane sportiva e in salute, una personalità che ci porta a escludere l’ipotesi che facesse uso di sostanze. Queste circostanze estremamente non chiare ci portano a ipotizzare che qualcosa di esterno sia intervenuto, impensabile che potesse annegare in una piscina così piccola. Se dovesse emergere che abbia ingerito GHB, la droga dello stupro, si tratta di una sostanza che non si assume autonomamente. Inoltre, non è possibile che sia diventata invisibile e che sia successo qualcosa senza che nessuno abbia visto. In quel lasso di tempo è successo qualcosa: non è plausibile si sia isolata, è successo qualcosa mentre era da sola e nessuno se n’è accorto”.
“Fin dall’inizio – ha spiegato Stefano Callipo, presidente nazionale Osservatorio violenze e suicidi – fu detto che la ricostruzione poteva non essere corretta. Lei sapeva sicuramente nuotare, quindi l’esame tossicologico è un aspetto molto importante per le indagini. Dall’ultimo video registrato, si vede che lei era ben coordinata: se abbia assunto qualsiasi tipo di droga, sarebbe avvenuto in una fase successiva. Dalle immagini si vedeva che Simona era lucida. Solitamente, in questi casi non è semplice raccogliere testimonianze perché i ragazzi erano sicuramente sotto choc”.
Analizzando le varie ipotesi al vaglio degli inquirenti, Callipo ha posto alcuni interrogativi: “Partendo dall’ipotesi che sia scivolata a bordo piscina sbattendo la testa, Simona che ci faceva da sola a bordo piscina? Alle feste c’è un istinto di aggregazione, mi isolo solo se devo andare alla toilette o se devo fare una telefonata. Il distacco solitamente è di gruppo. Perché era da sola? Gli inquirenti stanno vagliando la vacatio temporis tra l’allontanamento e quanto accaduto, ma anche i momenti immediatamente precedenti. Non essendoci le telecamere, sui dettagli temporali si stanno muovendo solo attraverso l’incrocio delle testimonianze e la loro coerenza. In ogni caso, la ferita può avere una compatibilità con una caduta”.
Cinzia Mammoliti, criminologa e psicologa clinica, ha sollevato anche altre questioni: “Negli ultimi anni tanti sportivi sono morti per malori improvvisi. Ma c’è anche un altro fattore, emerso da una rettifica trasmessa agli organi di stampa da parte della Procura: il corpo della ragazza giaceva in fondo alla piscina, distante dalla festa e in una zona oscura e poco visibile. Quindi è ritenuto possibile che non si siano accorti dell’accaduto, proprio perché la zona era isolata. Pensiamo a un malore, ma non possiamo escludere che Simona sia morta durante i tentativi di rianimarla. Senza i risultati degli esami tossicologici non possiamo dirlo. Al momento non riesco a vedere dolo, penso piuttosto si sia trattato di un incidente. Però le forze dell’ordine hanno sequestrato telefonini, bottiglie, bicchieri, pensando di congelare gli elementi per potenziali prove e indizi. Leggendo tutto, fa pensare subito a un malore: a quel punto, se verrà fuori che è stato causato dalla droga dello stupro, saranno decisive le testimonianze per ricostruire tutto, ma trovo che possano essere interessanti anche gli esiti radiologici”.
Proprio sulle testimonianze dei presenti, ritenute collaborative da parte degli inquirenti, Cinzia Mammoliti ha aggiunto che “diversi fattori sono intervenuti: lo choc, la paura di essere accusati di qualcosa non commesso, il senso di colpa di essere in stato di alterazione mentale quando succede una cosa così e hai bevuto tanto”.
Secondo il criminologo Gianni Spoletti, “il GHB è una droga che rende inerti, crea sbandamenti, sonnolenza. Io non credo alla responsabilità di terze persone, a meno che Simona non abbia ingerito droghe. Ma bisogna lavorare sui dettagli e sui particolari, da analizzare e investigare. Se non emergerà nulla dagli esami tossicologici, sarà difficile trovare il bandolo della matassa. Sembra più una fatale disgrazia, che il caso in cui qualcuno abbia commesso un reato”.
La puntata sul caso di Simona Cinà è disponibile su Cusanomediaplay.it.