Cronaca nera

"Da uomo mi vergogno". "Dovranno sopportare". I parenti di Emanuela Orlandi e Alessandra Matteuzzi parlano di Giulia

Le persone vicine a Emanuela Orlandi e Alessandra Matteuzzi mostrano il proprio cordoglio per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Intanto nasce una pagina a sostegno di Filippo Turetta

"Da uomo mi vergogno". "Dovranno sopportare". I parenti di Emanuela Orlandi e Alessandra Matteuzzi parlano di Giulia

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"Da uomo mi vergogno". "Dovranno sopportare". I parenti di Emanuela Orlandi e Alessandra Matteuzzi parlano di Giulia

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L’omicidio di Giulia Cecchettin ha colpito moltissime persone in tutta Italia. Ma coloro che forse più di altri hanno empaticamente sofferto con i familiari della 22enne sono i parenti di altre persone scomparse o delle vittime di femminicidio. Giulia è infatti inizialmente scomparsa l’11 novembre, per poi essere ritrovata uccisa 6 giorni più tardi nei pressi del lago di Barcis. Per il suo omicidio è accusato l’ex fidanzato Filippo Turetta, con cui la giovane era uscita a fare shopping quel sabato pomeriggio.

Uno dei nomi più noti tra i famigliari di persone scomparse a mostrare vicinanza è quello di Pietro Orlandi, fratello di Emanuela Orlandi, la 16enne scomparsa il 22 giugno 1983 al centro di un’indagine riaperta all’inizio del 2023. L’uomo ha affidato i suoi sentimenti al profilo Facebook, scrivendo in calce alla foto di Giulia: “Ma come si può arrivare a fare del male a questa creatura? Noi uomini con le nostre deplorevoli azioni siamo il fallimento della creazione. Dovremmo essere resettati. Da uomo chiedo scusa e da uomo mi vergogno. Un abbraccio a Giulia ovunque sia”.

Sgomento anche tra le persone vicine ad Alessandra Matteuzzi, la donna uccisa il 23 agosto 2022, per il cui femminicidio è accusato il compagno Giovanni Padovani. A esprimersi è stavolta, come riporta l’Ansa, la legale dei famigliari di Alessandra, che si sono costituiti parte civile nel processo per l’omicidio della congiunta, Chiara Rinaldi. La professionista ha puntato l’accento sui femminicidi e sulle parole e i concetti usati per descriverli, “si ripetono come nulla fosse, si ripete lo stesso cliché: lui un ‘bravo ragazzo’ che le faceva i biscotti, che quindi non può essere considerato capace di gesti tremendi”. “Siamo nella stesso binario della povera Alessandra - ha aggiunto Rinaldi - Quindi anche la famiglia della povera Giulia probabilmente dovrà sopportare quello che Stefania (la sorella di Alessandra, ndr) ha sopportato in questi mesi”.

Intanto c’è anche chi fa sentire una voce contraria. È nata su Facebook e raccoglie poche centinaia di follower la pagina “Filippo Turetta ragazzo modello”. "Pagina per confutare le illazioni su un bravo ragazzo vittima del pressappochismo dei media” si legge nella descrizione.

La fanpage si pone su posizioni garantiste e sta venendo segnalata: in alcuni post ci si scaglia contro le affermazioni rese in queste ore da Elena Cecchettin, mentre Filippo Turetta viene paragonato a Stephen Biko, attivista sudafricano che si batté contro l’apartheid.

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