Cronache

Dai giudici un assist alle ong: archiviato il caso su Mare Jonio

Il gip del tribunale di Agrigento ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dalla stessa procura siciliana a gennaio: termina il primo caso giudiziario della stagione dello scontro tra Matteo Salvini e le Ong, ma non mancano gli strascichi politici

Dai giudici un assist alle ong: archiviato il caso su Mare Jonio

Il caso Mare Jonio è andato definitivamente in archivio. È stato il gip di Agrigento a porre all'interno dei cassetti il fascicolo che riguardava due importanti membri dell'Ong italiana Mediterranea Saving Humans accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e mancato rispetto di un ordine dato da una nave militare.

La vicenda risalente al marzo 2019

La notizia era nell'aria, ma ad ogni modo l'archiviazione della vicenda non è elemento di secondo piano. Il caso Mare Jonio infatti è arrivato in un contesto molto particolare della vita politica italiana. La nave dell'Ong è stata infatti la prima a sfidare l'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini dopo l'approvazione del primo decreto sicurezza. Si era cioè all'inizio della stagione contrassegnata dal braccio di ferro tra il Viminale e le Ong.

Era il marzo del 2019 ed a rendere ulteriormente rilevante il caso era il fatto che la Mare Jonio era la prima nave cosiddetta umanitaria battente bandiera italiana. Pochi mesi prima l'ex no global Luca Casarini, assieme ad altri attivisti aveva fondato Mediterranea sfruttando anche un finanziamento di Banca Etica. Tra i garanti di quell'operazione anche alcuni esponenti di spicco della sinistra, tra cui l'ex presidente della Puglia Nichi Vendola. Chiaro dunque il tenore della sfida politica lanciata quando la Mare Jonio si è presentata, con 50 migranti a bordo, a ridosso delle acque territoriali italiane, non lontano da Lampedusa.

La Guardia di Finanza ha intimato l'alt. L'equipaggio della nave italiana ha però proseguito, non rispettando l'ordine dei finanzieri. Per questo la procura di Agrigento il 18 marzo 2019 ha proceduto al sequestro del mezzo, approdato a Lampedusa. Contestualmente è stato aperto un fascicolo. Destinatari dell'indagine erano Luca Casarini, capomissione in quell'occasione, e il capitano della Mare Jonio Pietro Marrone.

Il 2 aprile il primo interrogatorio ad Agrigento. L'indagine è poi proseguita, ma a gennaio la prima svolta: la stessa procura siciliana, su disposizione dell'aggiunto Salvatore Vella e del pubblico ministero Cecilia Baravelli, ha chiesto l'archiviazione. Oggi quindi la parola fine decretata dal Gip.

Le reazioni all'archiviazione

Finita la vicenda giudiziaria, gli strascichi politici del caso Mare Jonio al contrario appaiono ancora ben evidenti. Lo si vede dalle prime dichiarazioni a caldo della stessa Ong italiana: “Quando finiranno sotto accusa i governi?”, si legge ad esempio nel Tweet del profilo di Mediterranea Saving Humans. Chiaro segno della posizione dell'Ong, la prima a lanciare il guanto di sfida politico all'ex ministro dell'Interno e soprattutto ai suoi decreti sicurezza.

All'interno degli uffici della procura di Agrigento sono ancora aperti i fascicoli relativi al caso Sea Watch, dal nome della nave dell'omonima Ong tedesca la cui capitana Carola Rackete ha speronato una motovedetta della Guardia di Finanza a Lampedusa nel giugno del 2019.

Su questa inchiesta è stato chiesto un supplemento di indagine, tuttavia fonti vicine alla procura indicano come molto probabile una nuova richiesta di archiviazione.

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